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Presentata in Comune a Biella l'ottava edizione di "Emergenza Freddo". Ecco il comunicato al riguardo.
In questi anni i cosiddetti Servizi 'a bassa soglia' nel Biellese (dormitorio, prima accoglienza, seconda accoglienza, sportello informativo per senza dimora) hanno subito significative modifiche, cercando di adattarsi ai mutamenti dei bisogni rilevati sul territorio. L’importante lavoro di regia svolto dai Consorzi con i Piani di Zona a partire dal 2009 e la grande capacità di attivazione del Terzo Settore e del Volontariato, hanno consentito di costruire un ‘sistema’ di servizi – con il Progetto “Accoglienza Plurale” - che garantisce la presa in carico anche alle persone che stanno più ai margini, offrendo la possibilità di recuperare dignità attraverso il soddisfacimento dei bisogni primari e – dove ci sono le condizioni – di avviare un percorso verso una maggiore autonomia, con interventi non ‘standardizzati’ ma ‘su misura’ in relazione alle necessità dei cittadini. La partecipazione alla sperimentazione nazionale ‘Housing First’ promossa nel 2018 dal Ministero delle Politiche Sociali in collaborazione con la Regione Piemonte e la Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora (Fio.Psd), che terminerà a dicembre 2020, ha rappresentato un punto di arrivo importante di questo percorso. Il tentativo è quello di non dare delle risposte ‘spot’, ‘a termine’, ma – riconoscendo la fragilità di alcune persone – di partire proprio dalla garanzia della casa come pre-condizione per la realizzazione di qualunque altro intervento d’aiuto. Dunque ai 20 posti del Borri, grazie a questa sperimentazione finanziata con Fondi Europei, da febbraio 2019 si sono aggiunti 15 percorsi ‘innovativi’ di ‘housing first’. Ciononostante, l’Emergenza Freddo continua a essere riconosciuta azione indispensabile da mettere in campo, in quanto si ha la percezione che vi siano degli ‘invisibili’. L’Emergenza Freddo, oltre ad essere intervento ‘salva-vita’ che protegge dalla rigidità delle temperature notturne invernali, consente di avvicinarli, conoscerli e avere maggiore consapevolezza dei loro bisogni e – in senso più ampio – dei bisogni del territorio, che sono sempre in divenire.
Da quest’anno la già ampia rete dei sottoscrittori del Protocollo d’Intesa per la realizzazione del Progetto si è arricchita ulteriormente con l’adesione dell’Associazione Tunka.
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