Attualità
Mercoledì 28 Novembre 2018
Avventure nel mondo. Non sarà un’auto pirata a fermare il sogno di Edo
L’incidente è avvenuto tre settimane fa e ora Edoardo che ha trascorso questo periodo di convalescenza ospite di una famiglia contatta su Couchurfing (un servizio gratuito di scambio di ospitalità e servizio di rete sociale) a Mashad sta per rientrare in Italia. Non per problemi di salute — accompagnato in ospedale e sottoposto ad accertamenti per fortuna non è emersa nessuna frattura, solo qualche contusione — ma per cambiare bicicletta. «Già, neanche Alì storico meccanico della Mashad antica è riuscito a trovare una quadra per la mia due ruote».
Edoardo ha parole di apprezzamento per la sanità iraniana che «funziona molto bene. Mi sono stati assegnati subito un dottore e un infermiere che parlavano anche un po’ di inglese».
Dopo un iniziale scoramento, la botta è stata duro non solo per il fisico ma anche per la tenuta psicologica, ora il giovane pollonese è davvero determinato a ripartire.
«A casa ho una bici più stradale rispetto a quella che avevo scelto per affrontare il viaggio. Che dire? Speriamo che le strade dall’Iran non mi riservino troppi sterrati».
Edoardo che racconta le sue vicissitudini sulla sua pagina facebook e sul blog sulfilodiseta.it si ritiene «fortunato, molto fortunato e ringrazio Dio per questo».
Prima di prendere il volo per l’Italia — il rientro è previsto per il 5 dicembre — Edoardo ha l’occasione, con il piede che incomincia a non dargli più fastidio, di visitare la bella città di Mashad. «Ho già visto l’Imam Reza shrine. È un enorme complesso di moschee, il secondo più grande al mondo dopo la Mecca, un posto così potente e pieno di energia».
Il personaggio
Edoardo Bernascone e il richiamo dell’avventura
Si potrebbe dire che questo richiamo Edoardo ce l’abbia nel sangue. Suo papà Paolo è stato un grande alpinista e si cimentò anche nel volo libero. E poi vive a Pollone, paese di padre De Agostini (padre Patagonia), grande esploratore. Edoardo si è innamorato dell’Asia e ha voluto poterla vivere e conoscere in libertà con i tempi lenti che solo una bicicletta può offrire. Compagna di viaggio fino all’incidente è stata la sua bicicletta, una “supergravel”, una tipologia di due ruote nata negli ultimi anni che ha il pregio di avere le geometrie di una bici da corsa e la robustezza di una mountain-bike. Ed è forse grazie a questa robustezza che il biellese non si è fatto troppo male nell’incidente è ha potuto percorrere più di 7 mila chilometri da Ulan Bator all’Iran.
Sulla via della seta
Un sogni che si sta realizzando
Edoardo Bernascone fino all’Iran ha percorso più di 7 mila chilometri in bicicletta. Il suo viaggio era iniziato a maggio quando si era imbarcato da Malpensa per Ulan Bator, la capitale della Mongolia. Il suo sogno era ed è quello di attraversare tutta l’Asia sulla Via della Seta sino a raggiungere l’Italia sulle tracce di Marco Polo.
Per far questo Edoardo si è preso un anno sabbatico dal lavoro. Il suo viaggio è documentato sul suo blog sulfilodiseta.it curato dall’amico Alessandro Ceffa.
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