Beltane, continua lo scambio di accuse
Al via la petizione di sfiducia al sindaco
Prosegue la pioggia di proposte, anche da fuori provincia, per ospitare la festa L’indotto è notevole, il paese rischia di perderlo. La raccolta firme è fissata per il 15 giugno
Ancora nessun incontro tra l’amministrazione comunale di Masserano e gli organizzatori della festa celtica di Beltane. «Se ci sarà non avverrà subito» dice una fonte a Il Biellese. È ancora troppo alta, infatti, la tensione tra le parti dopo le parole del direttore artistico dell’associazione Antica Quercia e anima della festa, Ossian D’Ambrosio, al termine dell’evento quando, davanti al pubblico, ha esternato la sua frustrazione nei confronti del sindaco, Andrea Mazzone. Ad oltre una settimana dalla conclusione della manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre 6.000 persone in tre giorni, la frattura sembra insanabile nonostante aperture al dialogo da parte del Comune.
Intanto sul caso Beltane si apprende dal gruppo Facebook Masserano siamo noi che sabato 15 giugno al Caffè della Posta, dalle 9 alle 12, ci sarà una raccolta firme per una “proposta di atti deliberativi” da sottoporre al consiglio comunale di Masserano. L’obiettivo dei proponenti è di raggiungere le firme necessarie per una delibera che comporti una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco.
Questa volta, però, il primo cittadino non ci sta e attacca.
D’Ambrosio, che conferma di aver ricevuto diverse proposte da altri comuni, «soprattutto fuori provincia» per ospitare l’evento, sottolinea che a Biella «qualcuno ha chiesto un incontro perché la preoccupazione è che il Festival di Beltane possa dire addio al territorio. Abbiamo ricevuto tanti messaggi di solidarietà» ammette D’Ambrosio «e anche da chi pensavamo di aver creato disagio per la viabilità in quei giorni, ci sono stati complimenti inaspettati, in particolare da Masserano, dove qualcuno non capisce l’indotto portato da Beltane, a cominciare dai posti letto prenotati in un raggio di molti chilometri. Sappiamo come fare il nostro lavoro e nonostante il parere favorevole del Suap, il sindaco ci ha ostacolato. Abbiamo le prove di quanto diciamo. Non mi è stato permesso di seguire il Festival come sempre: siamo stati trattati come degli sprovveduti e con l’incertezza di poter fare l’evento al Parco Arcobaleno che è svanita solo il giorno prima. Dialogo? Saremmo disponibili ad un incontro ma so che ci sono altri problemi in seno all’amministrazione».
La replica del sindaco
Andrea Mazzone parla di strumentalizzazioni e del fatto di essere stato «denigrato come l’ultimo dei delinquenti. Per cosa? Per aver fatto rispettare le regole e le leggi? Per aver fatto ottemperare i programmi di sicurezza che tutelano loro e il sottoscritto? Io non sono l’Imperatore, sono solo un umile sindaco di un piccolo e meraviglioso paese che crede nelle proprie azioni e che cerca di fare il possibile per far viaggiare la propria amministrazione. Le leggi per gli eventi di notevole affluenza» spiega «richiedono requisiti di sicurezza valutati da una commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo, rifatta quest’anno per lo spostamento del palco e convocata d’urgenza venerdì per certificare la piena idoneità. Essendo il sindaco l’autorità locale della pubblica sicurezza, ho l’obbligo di accertare che tutto sia realizzato secondo i dettami di legge». Mazzone, dopo aver ricordato che lo scorso anno era stata la Prefettura a convocare una riunione sulla sicurezza «regolarizzando il tutto con disponibilità e gentilezza e se anche queste cose vengono annoverate come forme ostative allora o c’è malafede o disegni molto più complessi che appartengono ad una origine deviante» afferma che «l’affluenza c’è stata, incidenti non ne sono avvenuti, il riscontro finanziario pure, il tempo per fortuna è stato clemente, che cosa potevo fare? Non posseggo il dono dell’infallibilità, sono semplicemente un uomo con i propri difetti e le proprie fragilità che cerca di fare il meglio. Non posso piacere a tutti ed è più che normale, ma spendo le mie energie solo ed esclusivamente per il bene senza compromessi e inciuci per concludere il mio mandato ringraziando i cittadini che mi hanno dato la loro fiducia. Il mio lavoro è per loro, le chiacchiere le lascio a chi vuole sfogare le proprie frustrazioni. Sono sempre pronto a confronti e risoluzioni, lasciando da parte astio e ideologie negazioniste».
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