Beltane punta ad ampliarsi:
la decisione a settembre

Masserano Si sono appianate le posizioni tra gli organizzatori della festa celtica e il sindaco

Sembra risolto, almeno fino a settembre, il “caso Beltane”. Una vicenda che ha tenuto banco nell’ultimo mese dopo lo sfogo improvviso a fine maggio, e ripreso da un video pubblicato sui social, da parte di Ossian D’Ambrosio, fondatore dell’associazione Antica Quercia e direttore artistico della festa celtica al parco Arcobaleno di Masserano. Durante l’ultima serata del Festival, che nel 2024 ha festeggiato la 26a edizione, D’Ambrosio aveva utilizzato parole dure nei confronti del sindaco Andrea Mazzone, sottolineando che si sarebbe trattato dell’ultima festa di Beltane in paese «fintanto che l’amministrazione del Comune si dimostrerà meno autoritaria e più collaborativa». Ad alimentare la tensione una raccolta firme nata per chiedere che la festa celtica rimanga nello stesso luogo (e che, ad oggi, ha raccolto più di 2.000 firme).

Lunedì sera in Comune è avvenuto l’atteso incontro tra le parti alla presenza del sindaco di Brusnengo, Fabrizio Bertolino, e di Vera Ramon, che oltre a essere diventata assessore a Brusnengo, è anche rappresentante del parco. Rimasti fuori, invece, i rappresentanti della minoranza consiliare di Masserano.

«Dopo un mese di tensioni e dissapori finalmente ci si è seduti intorno ad un tavolo per dialogare apertamente sul futuro dell’evento e sulle modalità di collaborazione con l’amministrazione» si legge in un post pubblicato sulla pagina del Comune di Masserano. «È nell’interesse reciproco mantenere i tavoli di confronto e di co-progettazione definendo in modo chiaro i ruoli e garantendo armonia nello svolgimento della manifestazione. Pertanto con serenità possiamo già fin da ora lavorare collegialmente a Beltane 2025 con la calma che la complessità dell’evento richiede». Si aggiunge la dichiarazione di Andrea Mazzone: «L’incontro è stato proficuo e ci siamo chiariti sugli aspetti comunicativi » ha detto «per una visione futura dedicata ad organizzare meglio l’evento, in un clima più sereno rispetto a quello che c’è stato, forse strumentalizzato da qualcuno. Abbiamo intenzione di collaborare per i progetti futuri coinvolgendo i paesi limitrofi. Ne riparleremo a settembre». La conferma arriva da Bertolino, secondo cui «si sono chiarite le divergenze. Oltre al parco Arcobaleno ci teniamo a far sì che la festa possa allargarsi ai paesi vicini».

Dice qualcosa in più Ossian D’Ambrosio: «Inizialmente gli animi erano tesi, anche perché quello che è successo non è stata una passeggiata. Da parte dell’amministrazione è stato ammesso di aver fatto degli errori di comunicazione e si sono scusati. Ci hanno ascoltato per quello di cui noi abbiamo bisogno. Anche perché molti dei proventi che arrivano dalla nostra festa sono arrivati nelle casse comunali, un elemento che non si può sottovalutare. Detto questo si è riaperto il canale di comunicazione anche per coinvolgere i comuni limitrofi come Brusnengo e Curino perché noi vogliamo lavorare per il territorio. Ora chiederemo una consulenza agli uffici competenti della Prefettura per fare in modo che le direttive sull’organizzazione siano più snelle, in modo tale da alleggerire il carico di burocrazia sulle spalle del sindaco e della Consulta. Comprendo lo stato d’animo dopo alcuni brutti episodi avvenuti in altri eventi, ma da noi non è mai successo nulla perché è una festa diversa. Venga data fiducia a persone la cui storicità parla da sola. A settembre prenderemo la decisione finale».

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