Biella, l'autunno nero condiziona i dati della qualità dell'aria del 2017

Due mesi, ottobre e novembre, di dati sopra i valori consueti per colpa delle condizioni climatiche che crearono l'emergenza smog in tutto il Nord Italia, ma senza mai raggiungere la soglia di sforamenti consecutivi che avrebbero portato a provvedimenti di blocco del traffico e soprattutto con le medie annuali di polveri sottili ancora ben al di sotto dei limiti di legge e di quelle delle città vicine: i dati del 2017 sulla qualità dell'aria parlano di un anno peggiore rispetto al 2016 per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico, al punto da far comparire Biella nelle graduatorie di Mal'Aria, il rapporto periodico di Legambiente sull'argomento. «Ma il dato complessivo, il valore medio annuale, è ancora rassicurante» sottolinea l'assessore all'ambiente Diego Presa.

Nelle due centraline di Villa Schneider e di via Don Sturzo la quota media annuale di polveri sottili è stata rispettivamente di 27,3 e di 22,3 microgrammi per metro cubo di aria, ben al di sotto della soglia giudicata a rischio per la salute umana di 40 microgrammi. Il valore è più basso anche rispetto a quello degli anni peggiori, come il 2011 o il 2013 quando in piazza La Marmora la media superò quota 30. Analizzando i giorni di sforamento della soglia limite quotidiana dei 50 microgrammi, sono stati 34 in via Don Sturzo e 46 in piazza La Marmora. «Ma non si è mai verificato, nemmeno nell'autunno di siccità, un numero di sforamenti quotidiani consecutivi che portasse a prendere provvedimenti d'emergenza come i blocchi parziali al traffico o la riduzione delle temperature in casa» specifica Diego Presa. «Su questo fronte siamo pronti: abbiamo adottato una delibera che recepisce le direttive regionali e stiamo per affiancarla a un'ordinanza del sindaco che detterà dal punto di vista operativo quali misure entreranno in funzione nel caso si superino i valori per più giorni di fila».

© RIPRODUZIONE RISERVATA