Biella libera, una fiaccolata più affollata del solito

Numerosi i partecipanti al tradizionale appuntamento del 24 aprile per celebrare gli ottant’anni della cacciata dei nazifascisti

I richiami alla sobrietà non hanno tenuto lontana la gente che voleva celebrare gli ottant’anni della Liberazione. Anzi, alla fiaccolata dell’Anpi della sera di giovedì 24, partita da villa Schneider e arrivata in Riva, c’era più gente rispetto agli anni passati. La sensazione è stata confermata da chi ne ha viste tante, dal consigliere comunale del Pd Paolo Furia al segretario provinciale della Cgil Lorenzo Boffa Sandalina. Con loro c’erano numerosi rappresentanti dei partiti del centrosinistra (Elisa Francese, Emanuela Verzella, Fulvia Zago, Andrea Basso del Pd, Corrado Cossu di Avs) e del mondo del lavoro e delle associazioni, compresi i rappresentanti di M come Matteotti, il comitato che porterà in consiglio comunale la mozione per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini e conferirla proprio a Matteotti e alla candelese Iside Viana, che morì in carcere da prigioniera politica. Tutti si sono messi nella pancia di un lungo corteo accompagnato dalla musica di una piccola banda e guidato dal presidente dei partigiani biellesi Gianni Chiorino.

Non così numerose erano però le bandiere di partito. Nella manifestazione si sono visti anche sventolare tricolori, bandiere dell’Europa, vessilli della Palestina. Le note di “Bella ciao” e di “Fischia il vento” hanno accompagnato il pellegrinaggio laico ai luoghi simbolo della Resistenza e del sangue versato da combattenti e civili, come Angelo Cena, il barista del “Porto di Savona” di via Pietro Micca che fu falciato dai mitra nazisti. L’ultima tappa però è stata piazza del Monte dove la folla si è mescolata a quella della prima sera del concertone della Liberazione.

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