Bonprix-Euronova: la posizione del sindacato Filcams Cgil

Arriva dalla segretaria generale della Filcams Cgil di Biella Sara Ferrais un comunicato in merito ai licenziamenti annunciati da Bonprix. Ecco il testo: «Ieri mattina le tre organizzazioni sindacali sono state messe a conoscenza da Bonprix del processo di ristrutturazione organizzativa che, oltre a comportare come già noto lo spostamento della logistica entro il 2024 in Germania, anche la chiusura entro fine febbraio 2023 di Euronova, che coinvolgerà 90 lavoratori più altri 50 dell'indotto. Oltre allo shock per questa ulteriore brutta notizia apprendiamo che i lavoratori, soprattutto quelli degli appalti, non sono stati informati dall'azienda, ma ne sono venuti a conoscenza nel pomeriggio dai giornali, il che ha creato scompiglio e paura. Sebbene l'azienda abbia dichiarato l'intenzione di affrontare questa situazione con il minor impatto possibile, accedendo quindi a ogni forma di ammortizzatore sociale e di accompagnare alla pensione più lavoratori possibili, come Filcams Cgil non possiamo che essere in disaccordo. Per noi è fondamentale la difesa di questi 140 posti di lavoro. È impensabile pensare che, in questo periodo dove il costo della vita aumenta sempre più, con un'inflazione già attestata al 6%, 140 famiglie debbano perdere il 20% della retribuzione per due anni e agganciarsi poi alla Naspi decurtando ulteriormente il loro reddito. Senza tener conto che i 50 lavoratori dell'indotto già ora hanno stipendi molto bassi, e che 4 anni di ammortizzatori influiranno anche sulla loro pensione futura. Bonprix da anni ci ha abituato ad una narrazione, la storia dell'Azienda modello con un occhio di riguardo per i dipendenti ed il loro benessere, una visione già non del tutto vera in quanto i lavoratori degli appalti avevano condizioni differenti. Oggi quella narrazione non serve assolutamente a nulla di fronte all'annuncio di questi licenziamenti e fa male leggere che i tagli si rendono necessari perché i livelli di produzione si sono attestati a quelli "pre-covid", a significare che negli ultimi due anni i dipendenti in mezzo alla pandemia hanno fatto egregiamente la loro parte. Se a tutto ciò aggiungiamo che ci sono prospettive di sviluppo allora chiediamo che Bonprix apra un tavolo di trattativa non sui licenziamenti, ma sul piano industriale e sulla possibilità di riassorbire internamente il personale tornando a credere nel territorio e a generare ricchezza. È questa l'occasione per Bonprix di dimostrare che quella dell'Azienda attenta ai dipendenti non era solo una bella facciata, ma veramente un modo diverso di fare impresa».

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