Sono arrivati in molti alla chiesa di Santa Maria Maggiore di Candelo, tra domenica e ieri, per partecipare al rosario e al funerale di Antonio Barbirato, scomparso a soli 61 anni a causa di un tumore che in pochi mesi ha sconfitto il suo fisico forte e possente. Era un gigante dal cuore d’oro: grande sportivo, in gioventù aveva praticato la pallanuoto e il football americano, era anche appassionato di montagna, dove, oltre che a sciare, quando il lavoro glielo consentiva, amava fare lunghe passeggiate con i suoi cani. Era anche un orgoglioso alpino e quando aveva potuto non era mai mancato a un raduno nazionale.
Antonio Barbirato era un personaggio conosciutissimo a Biella. Fin da ragazzo lo ricordano centinaia di amici che con lui hanno frequentato la famosa “compagnia del Garden”, il bar all’interno dei Giardini Zumaglini in cui per anni si sono incontrate molte generazioni di giovani biellesi. Diventato adulto aveva seguito per un po’ la vocazione familiare lavorando nel tessile, prima di coronare il sogno della sua vita insieme al fratello Alberto, con il quale aveva ristrutturato la cantina della sua famiglia nel Ricetto di Candelo, trasformandola nel ristorante “Il Torchio”, ben presto diventato un vero punto di riferimento per tutti i biellesi. Al Torchio, infatti, Antonio e Alberto hanno ospitato numerose manifestazioni di musica jazz e anche le riprese del film di Dario Argento “Dracula in 3D”, nel quale Antonio compare come figurante in alcune scene.
Tantissime le manifestazioni di affetto che in queste ore sono arrivate alla moglie Leda, al fratello Alberto, con la figlia Marta, adorata nipote di Antonio, e ai genitori Carlo e Marisa.
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