Carcere di Biella: scoppia il caso dei “Furbetti del tampone”
Cinquantuno gli indagati tra cui la direttrice Tullia Ardito e il comandate della polizia penitenziaria Mirko Trinchero
Tampone gratis in carcere per figli, mogli e amici degli agenti di polizia penitenzia e dipendenti del carcere, tra loro educatori, personale infermieristico a amministrativi. Cinquantuno gli indagati tra cui la direttrice Tullia Ardito, il comandante della polizia penitenziaria Mirko Trinchero e la ex responsabile sanitaria del presidio Paola Zaldera.
Oggi la Procura di Biella ha chiuso le indagini notificando agli interessati, in tutto cinquantuno persone, gli avvisi di garanzia.
A tutti è contestato il reato di peculato. Alla direttrice è contestato anche il rifiuto di atti d’ufficio in quanto non avrebbe regolamentato l’effettuazione dei tamponi rapidi che sarebbero stati destinati esclusivamente ai detenuti. Sempre alla direttrice si contesta il reato di false dichiarazioni rese alla Procura in quanto, ascoltata in merito all’inchiesta, avrebbe ripetutamente negato il fatto che personale del penitenziario ed esterni si fossero sottoposti a tampone usufruendo della gratuità di quelli destinati ai detenuti.
La direttrice, il comandante di polizia penitenziaria e quattro agenti di polizia penitenziaria sono inoltre indagati del reato di abuso d’ufficio.
Le indagini, iniziate nei mesi scorsi, sono state coordinate direttamente dal Procuratore Teresa Angela Camelio.
Interpellata da “il Biellese” la direttrice Ardito non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito ai fatti. Ora la parola passerà agli avvocati.
Sul giornale in edicola venerdì ampio servizio.
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