
Casa di riposo di Candelo:
firmato l’accordo dei sindacati
Dopo mesi di trattativa, i dipendenti della casa di riposo hanno ottenuto la garanzia del mantenimento delle condizioni
Dopo mesi di attesa e diversi incontri tra le parti, si è arrivati alla definizione dell’accordo sindacale con l’impresa sociale vercellese Santa Cecilia per i lavoratori della casa di riposo La Baraggia di Candelo. Dopo una lunga trattativa, che ha visto lo stato di agitazione di una decina di dipendenti e il coinvolgimento delle sigle sindacali, si è raggiunta una soluzione che, pur non risolvendo tutte le problematiche sollevate, ha permesso di fare un passo avanti nella tutela dei diritti lavorativi. L’accordo riguarda principalmente il mantenimento delle condizioni economiche per i lavoratori, con l’aggiornamento delle retribuzioni e il consolidamento di alcune normative contrattuali che erano state messe in discussione, in particolare il numero di permessi retribuiti. Gli aumenti salariali, che si tradurranno in un incremento mensile di 90 euro, rappresentano un segnale positivo, sebbene non totalmente soddisfacente per i sindacati. La trattativa, che si è sviluppata in un contesto già delicato, si inserisce in un quadro di incertezze derivanti da un accordo contrattuale che non era stato firmato dalle tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) e che aveva fatto sorgere preoccupazioni tra i lavoratori per il rischio di una perdita economica di circa 170 euro mensili. Santa Cecilia, infatti, aveva deciso di applicare un contratto diverso da quello previsto, che avrebbe comportato meno diritti per i dipendenti, in particolare su temi delicati come maternità, malattia, e part-time.
I sindacati hanno spiegato che i lavoratori, «pur potendo promuovere una causa per il mantenimento del loro contratto originario, hanno deciso responsabilmente di accettare l’accordo economico ottenuto che ritengono comunque positivo».
La Cgil ha evidenziato come la questione «abbia messo in luce l’assenza di un intervento deciso da parte dell’amministrazione comunale di Candelo», che, secondo la responsabile della Funzione Pubblica Cgil, Cristina Martiner, «avrebbe dovuto esercitare maggiore pressione sulla società per mantenere le clausole precedentemente concordate, soprattutto riguardo alla parte normativa e giuridica del contratto collettivo».
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