Cerruti, inizia la "cura Piacenza". Chiariti i 30 esuberi
Importante incontro giovedì mattina alla Cerruti. Si iniziano a definire i contorni delle strategie della nuova proprietà, il Gruppo Piacenza 1733 che lo scorso 4 novembre aveva annunciato l’operazione di acquisizione. L’amministratore unico di Piacenza Francesca Novello, il responsabile della produzione Davide Vezzù e la responsabile del personale di Susanna Luisetto con le Rsu aziendali, hanno incontrato i sindacati presentando l’ufficio del personale del gruppo e definendo alcune delle prossime tappe.
La fase degli esuberi, iniziata già prima dell’acquisizione, si è conclusa. E in anticipo rispetto alle attese, ben prima del termine del contratto di solidarietà previsto fino ad aprile 2023. Il passaggio si è chiuso trovando soluzioni condivise per evitare licenziamenti: un risultato che è stato sottolineato nel corso dell’incontro, che è stato possibile grazie al lavoro fatto dalle parti sindacali (in particolare le Rsu del lanificio Cerruti ) e con Femca Cisl e Uiltec Uil che hanno firmato l’accordo di gestione. Vediamo i numeri. Su trenta esuberi previsti, 8 persone hanno i requisiti per essere subito pensionabili, 5 sono state ricollocate all’interno dello stabilimento, anche se impiegate in altre mansioni, 9 addetti sono stati ricollocati in altre aziende biellesi, 8 addetti infine sono usciti volontariamente.
«Il percorso era partito ad aprile: sindacato e azienda hanno collaborato per attivare una valida rete territoriale che potesse assorbire il personale eccedente e i risultati sono stati ottimo» spiega Barbara Piva di Femca Cisl. L’acquisizione di Cerruti in un momento di grande difficoltà aprirebbe quindi prospettive positive per la storica azienda biellese. Dal canto suo Piacenza ha evidenziato come la Cerruti offra quegli spazi per l’ampliamento di cui sentiva la necessità e strumentali per una crescita. Il piano industriale sarà presentato in primavera dopo un’attenta analisi della situazione generale. Le diverse unità resteranno ben distinte. Ricordiamo che oltre ai brand Lanificio Cerruti e Piacenza, è operativo nel gruppo anche il Lanificio Piemontese che si trasferirà con i suoi 18 addetti, negli spazi disponibili della fabbrica di Biella. Le idee sono tante la voglia di crescita è stata manifestata anche durante l’incontro di ieri. «La scommessa che Piacenza ha fatto acquisendo Cerruti dovrebbe essere da esempio per il territorio e fare squadra con le parti sociali è stata una carta vincente» continua Barbara Piva. «Sembra di respirare una buona aria di cambiamento: si è anche parlato di rivedere l’ambiente della fabbrica in maniera più propositiva per fare avvicinare i giovani del territorio».
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