Conca di Oropa, il recupero delle ferrate

Casco, imbragatura e guanti speciali; corde, moschettoni e un dissipatore. È l’attrezzatura per affrontare una ferrata, attività ludica-sportiva accessibile a tutti, che porta a conquistare pareti rocciose e vette in totale sicurezza.
Forse non tutti sanno che nella conca di Oropa sono attive 4 bellissime ferrate (Ferrata del Limbo, sulla parete sud est del Monte Mucrone - Ferrata Nino Staich, sulle pendici del Monte Tovo  Ferrata Ciao Miki, che porta in cima al Monte Mars Ferrata Scuola, nei pressi del Rifugio Savoia) che sono state risistemate dalle guide alpine Teodoro Bizzocchi e Gianni Lanza. L’operazione, avviata con il contributo economico dell’associazione Mucrone Local e grazie al coordinamento della Provincia di Biella che ha riunito i Comuni interessati (Biella, Pollone e Sordevolo) si è conclusa in questi giorni e ha richiesto interventi di pulizia e sistemazione dei particolari rovinati dall’usura e dagli eventi atmosferici. Un’iniziativa che mira a incentivare il turismo nella Conca e a offrire, malgrado la trascuratezza nella quale la montagna biellese è caduta, nuovi spunti per scoprire una delle tante attività all’aria aperta da svolgere sulle Alpi di casa, insieme ai facili trekking che portano dal Santuario in quota, al lago delle Bose e del Mucrone e più in su sulla vetta del monte Camino o a quelli più impegnativi che salgono al Tovo.
«Quest’estate si potranno utilizzare anche le ferrate per far scoprire angoli di un territorio che ha tantissimo da dare” spiegano dall’associazione che è nuovamente intervenuta dopo il recupero nell’ottobre dello scorso anno, del tetto del Rifugio Savoia e di quello della partenza della Cestovia, strutture abbandona- te al loro destino da quando la funivia ha smesso di funzionare. La passione che sostiene i Mucrone Local non è infatti mai venuta meno anche in questi anni “bui”. Le iniziative di rilancio si affiancano alle attività che l’associazione ha intenzione di mettere in pista nei prossimi mesi. Sono loro che hanno organizzato 6 edizioni della MUC Fun Trail, che hanno ristrutturato il Bar della stazione di partenza delle Funivie, e che hanno contribuito alla raccolta fondi per salvare la Cestovia.
La sfida è aperta a tutti coloro che si lamentano che “non si fa mai nulla”. Gli irriducibili della Conca propongono di associarsi sfoderando una riflessione, o meglio il loro motto: “Chi non ha soldi può mettere braccia, chi non ha braccia può mettere idee realizzabili, chi non ha nulla di tutto ciò può continuare ad osservare il Mucrone in silenzio…». L’associazione è infatti composta da un gruppo eterogeneo di persone che si identificano nell'irriverente logo dell’asino col cerotto sul posteriore. Si tratta quindi dello zoccolo duro dei frequentatori delle piste e dei percorsi che portano a quota 2.335 metri; di giovani e meno giovani, imprenditori e sportivi, attori diversi che portano avanti con entusiasmo la loro vivace ma solida battaglia per difendere dal declino la Conca.

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