È stato l’anima del Partito Comunista cossatese, ha combattuto battaglie politiche, sindacali e a difesa dei più deboli. Giacinto Cipriani, “Cinto”, è un uomo che ha toccato il cuore di molti. Ha rispecchiato con la sua vita i valori più importanti della sinistra e ha insegnato a chi gli era vicino a non arrendersi mai. “Cinto” ha visto la guerra: vi partecipò come partigiano combattente, insieme a Elio Panozzo con cui ha condiviso tanto. «È stato un esempio di impegno civile e politico» ricorda Wilmer Ronzani «negli anni in cui essere un militante della sinistra significava patire le rappresaglie peggiori ed essere licenziati per primi, avendo preclusa la possibilità di trovare un nuovo lavoro. Questa è stata la sorte di molti, anche di Cinto, che venne licenziato dall’azienda Gallo. Non si piegò e non si demoralizzò, e insieme a Laura e alla figlia Fiorella, allora giovanissima, si trasferì in un Comune della cintura torinese in cerca di lavoro».
L’articolo completo è su Il Biellese del 3 luglio.
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