Stefano Revello e Roberto Tomat sono stati rinviati a giudizio: nell’udienza fissata per il 10 ottobre dovranno rispondere dell’accusa di diffamazione ai danni del sindaco di Cossato, Claudio Corradino. È quanto ha stabilito il giudice per le indagini preliminari nell’udienza di martedì mattina. La ragione che ha convinto il sindaco a querelare Revello, consigliere della minoranza “Cossato in comune”, e Tomat, ex presidente del Cissabo, è una serie di affermazioni e commenti che i due imputati hanno pubblicato su Facebook tra il 2015 e il 2016.
«Revello e Tomat hanno messo in dubbio la mia onestà» dice Claudio Corradino «e io accetto critiche e insulti, ma non posso tollerare che vengano gettate ombre sulla mia lealtà. Non lo accetto né per me, né per i miei cittadini, di cui mi sento rappresentante». L’esito dell’udienza preliminare non è una vittoria per il sindaco cossatese. «Non sono contento: quando si è costretti a questi atti, così estremi, vuol dire che qualcosa non funziona bene. Non avrei mai voluto coinvolgere il tribunale per fatti personali, ma le accuse rivolte alla mia persona sono molto gravi».
Il sindaco si è costituito parte civile nel procedimento penale nei confronti dei due imputati. Avrà quindi diritto a un risarcimento nel caso in cui la sentenza del giudice sia a suo favore. Lo ha deliberato la giunta lunedì. «L’amministrazione comunale ha dovuto incaricare un avvocato e prevedere un impegno di spesa. Se però il procedimento darà un esito a me non favorevole, ho firmato un documento che mi obbliga in modo irrevocabile a coprire le spese processuali. Il comune quindi non ci rimetterà nulla».
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