Cossatoshop, giovedì l’assemblea:
si decide il futuro dell’associazione

È stata fissata la riunione tra i negozianti interessati a proseguire le attività di promozione del commercio. In prima linea ci sono i titolari della Bakery

Cossatoshop, a che punto siamo? È di circa un mese fa il nostro approfondimento legato alla tortuosa vita dell’associazione dei commercianti; riprendendo brevemente le sensazioni dei proprietari di alcune vetrine nelle vie della zona centrale della città, qualche voce più propositiva si era opposta ad altre meno motivate a fare la voce grossa.

Così, dalla visione d’insieme tracciata da Elvira di Made in Italy, alla poca motivazione trapelata dagli interni di To Be Cossato, sono risultati più incentivati a capire la situazione i titolari della Bottega Intollerante e della Bakery, rispettivamente Simone Toniazzo ed Elisa Pasquadibisceglie, ed Elisa Montangero e Stefano Bozio Madè.

Uno sguardo al passato per capire quali aspetti mantenere e quali migliorare, idee ricche di novità che portano ad un ragionamento a medio lungo termine per ritrovare colleghi e persone disposte a partecipare, rinnovare il comitato, far rinascere l’associazione sono necessari.

La Bakery trainante

Come detto poco fa, tra i volti disposti a tenere le porte spalancate per dare nuova vita a Cossatoshop ci sono Elisa Montangero e Stefano Bozio Madè di La Bakery, pasticceria di via Lamarmora.

Le tematiche da affrontare non sono poche, ma su tutte ne spicca una, il cambio di mentalità da parte dei commercianti stessi, come auspica Elisa Montangero: «È necessario un cambio di mentalità da parte di noi commercianti. Per prima cosa dobbiamo fare gruppo e ci si deve aiutare a vicenda. Chi è più coinvolto, secondo noi, deve essere disposto a dare una mano a chi è più defilato solitamente. Tutti devono collaborare a proprio modo. Un esempio da migliorare è nell’organizzazione delle Notti Bianche, dove si sono trovati sempre i soliti – pochi – a portare avanti la questione».

Altruismo e buona volontà rappresentano le basi, inevitabilmente solide, che un’organizzazione come questa deve avere.

Non sono, però, le uniche caratteristiche su cui fare affidamento: «A volte il rammarico per non riuscire a fare le cose deriva dal fatto che si vuole ragionare troppo nell’immediato – continua Montangero. Non serve pensare all’evento e basta, o a cosa succederà entro poche settimane, ma la svolta può arrivare concentrandosi su un futuro più ampio. Dal nostro punto di vista cerchiamo di mantenere un dialogo aperto con tutti, faremo un giro per i negozi per capire chi è disposto a collaborare e chi no. Inoltre, per noi come pasticceria, questo momento che si avvicina al Natale diventa pieno di lavoro e complicato da gestire, ma abbiamo intenzione di impiegare tutte le energie a disposizione per far ripartire Cossatoshop».

Incontro in vista

Nel frattempo, tra dibattiti e riorganizzazione, giovedì 7 novembre alle 21 è prevista una riunione tra gli intenzionati a riavviare la macchina Cossatoshop.

A confermarlo la necessità dell’incontro è colui che ha ricevuto un paio di anni fa il testimone a capo dell’associazione, Fabio Zonco: «Vediamo se arriviamo al numero minimo per comporre un nuovo direttivo. Serve essere in 4 o 5, sarebbe una buonissima cosa. In questo modo partendo dal direttivo si può rimettere in moto il tutto e immaginare un nuovo futuro».

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