«Dalla politica vogliamo essere ascoltati davvero»

Sulla questione dei centri estivi a Biella l’intervento del parroco di Santo Stefano don Paolo Boffa Sandalina

Sulla questione dei centri estivi a Biella, con la modalità differente scelta dal Comune per l’anno in corso, interviene il canonico Paolo Boffa Sandalina, come parroco di Santo Stefano, una delle realtà ecclesiali in città che attraverso i suoi oratori organizza i centri estivi a servizio di numerose famiglie. La sua lettera aperta arriva dopo le polemiche che hanno coinvolto l’assessora all’Istruzione Livia Caldesi e, in prima fila, il parroco di San Paolo don Filippo Nelva. Il dibattito riguarda la decisione del Comune di gestire direttamente due centri estivi, rinunciando alla distribuzione di voucher per le famiglie, come avveniva dagli anni della pandemia. L’altra novità di quest’anno è la mancata assegnazione di ingressi gratuiti alla piscina Rivetti: restano riservati solo agli ospiti dei centri estivi comunali. Ecco, di seguito, l’intervento di don Paolo.

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La personalizzazione dello scontro non fa mai bene. A maggior ragione rispetto a temi delicati e non per nulla marginali come il tempo estivo dei nostri ragazzi e delle famiglie. Nella nostra città esiste ancora una ricchezza di impegno a titolo di puro volontariato che è ben radicata nella vita delle parrocchie e di tante associazioni. Quello che si è evidenziato – a iniziare dalla riunione che si è tenuta (molto tardivamente, il 5 maggio) in Comune per i centri estivi – è l’urgenza di un reale ascolto delle realtà che operano da anni, qualcuna da sempre, in questo ambito.

Ascolto cosa significa? Può esserci qualcuno che mi racconta un pezzo di realtà che sfugge alla mia visione, ai miei progetti, alle decisioni che sto per assumere. E così sono chiamato a integrare, cambiare, arricchire la mia prospettiva. In campo educativo su questo punto non si può sbagliare e non si finisce mai di imparare. È (o dovrebbe essere) un’attitudine fondamentale per chi ha la responsabilità di proporre politiche e visioni sinergiche sul territorio. Con la consapevolezza che indietro non si torna ... fosse anche solo prima della pandemia!

Nessuno di noi è autoreferenziale, nessuno di noi può pensare di fare da solo: è il mondo (e il buon senso) che ce lo impone. Nessuno di noi può anche solo pensare di dire: se vi va bene è così, altrimenti... pazienza! Al di là di qualsiasi altro tipo di considerazione è questa l’attitudine che chiediamo alla politica, di qualunque “parte” possa essere. Credo che si possa uscire dalla polemica rilanciando con due proposte molto concrete. Proposte che consegno direttamente al sindaco.

La prima. C’è un mondo che si occupa, nel tempo estivo e non solo, di bambini e ragazzi e che finora ha sempre risposto generosamente all’appello del comune di Biella: possiamo chiedere di essere ascoltati, insieme, per davvero? Non come un gesto di cortesia ma con il diritto (e il dovere) di considerarsi parte viva e disinteressata di questa città? La seconda riguarda gli oratori presenti nel territorio della nostra città: tanti o pochi, piccoli o grandi, attivi o silenziosi... Il Comune è interessato ad averli, come avvenuto in un passato purtroppo lontano, come interlocutori nell’opera educativa, pur nella doverosa distinzione dei ruoli?

A queste domande, a mio modo di vedere, occorre dare una risposta, per ripartire con un clima di fiducia e di dialogo. Non per il bene di qualcuno ma dei ragazzi e della città.

canonico Paolo Boffa Sandalina
Parroco di Santo Stefano – Cattedrale

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