Dodici artiste a sostegno delle api
In Baraggia è stato inaugurato di recente il primo “Apiario d’autore”, composto da arnie decorate per sensibilizzare alla tutela di questi preziosi insetti
Le api sono un bene prezioso: la loro estinzione metterebbe seriamente in crisi la produzione della maggior parte delle colture che arrivano sulle nostre tavole e per sensibilizzare a questo tema è nato un progetto nazionale che ha portato nel Biellese le opere di 12 artiste.
Si tratta dell’Apiario d’autore al femminile inaugurato di recente a Castellengo, nell’area della Baraggia: il progetto è stato ideato da Mauto Rutto, ingegnere impegnato nella tutela delle preziose impollinatrici. E la sua declinazione locale è stata curata da due artiste biellesi, Paola Greggio, conosciuta per le sue opere a livello internazionale e direttore della rivista “Made in Biella”, e Margherita Barberis Canonico, collezionista e appassionata d’arte.
Il progetto dell’Apiario
Nel sito che ha dedicato al progetto, Mauro Rutto spiega che la sua passione per il mondo delle api lo ha condotto ad associare all’arte l’intento di salvaguardarle. «Ho pensato di proporre un rinnovamento nel metodo di visualizzare l’apiario: non come insieme di “casette” colorate, ma come un’opera d’arte integrata in modo armonioso nel paesaggio. Attraverso l’arte vorrei avvicinare le persone al mondo di questi insetti, purtroppo sconosciuti a molti».
Le artiste che partecipano
all’Apiario
L’intuizione di Paola Greggio e Margherita Barberis Canonico, dopo l’adesione al progetto, è stata quella di realizzare un Apiario d’autore al femminile, coinvolgendo altre 10 artiste: Antonella Cappuccio, Anna Maria Tulli, Daniela Forcella, Domitilla Biondi, Fiorella Cicardi, Laura Ammaturo, Silvia Pisani, Simona Snider, Stefania Scarnati, Vittoria Palazzolo, Vittoria Vergani. Paola Greggio ha realizzato l’opera “Un miele di parole”, utilizzando una tecnica ispirata al collage che unisce le parti più importanti della sua carriera: la scrittura e l’arte. «La vera particolarità delle 12 arnie decorate che compongono l’Apiario» spiegano Greggio e Barberis Canonico «è che all’esterno potranno essere modificate dagli agenti atmosferici e dagli eventi stagionali, mentre all’interno custodiranno il segno del passaggio di una famiglia di api».
L’installazione resterà nella riserva naturale delle Baragge fino a marzo 2025, quando le opere verranno smontate ed esposte nello Spazio Big Santa Marta di Milano: di lì a poco verrà organizzata un’asta il cui ricavato sarà utilizzato per sostenere il progetto dell’apiario e per sensibilizzare all’importanza di questi insostituibili insetti.
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