Due lasciti per l’Unione Italiana Ciechi dall’ex sindaco Luigi Squillario e da Melchiorre Scalia

L’annuncio, alla presenza degli eredi, nel corso di una conferenza stampa in sala del consiglio  

Non poteva che essere la sala del consiglio di Palazzo Oropa il teatro dell’annuncio avvenuto stamane nel corso di una conferenza stampa. La sezione di Biella dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha tenuto un evento per fare il punto sulle sue attività e per annunciare due lasciti a favore della Onlus che sono giunti per volere dell’ex sindaco di Biella Luigi Squillario e dello storico socio Melchiorre Scalia, entrambi recentemente scomparsi.
Alla conferenza, al fianco del presidente della sezione provinciale Adriano Gilberti, erano presenti le figlie dell’avvocato Squillario e di Scalia. Ha presenziato all’incontro, in rappresentanza di tutta la cittadinanza, il sindaco Claudio Corradino che ha rivolto un appello a tutto il territorio di “rimanere al fianco dell’Unione, soprattutto in questo momento difficile dettato dalla pandemia”. Il primo cittadino ha ringraziato la presenza degli eredi Squillario e Scalia: «Parliamo di due persone straordinarie, molto diverse tra di loro, ma che hanno dato tanto alla nostra comunità quando erano in vita e che con questi gesti ci fanno sentire la loro presenza anche oggi che purtroppo non ci sono più».
Squillario e Scalia hanno destinato all’Unione due lasciti significativi. «L’avvocato Squillario - ricorda il presidente Gilberti -, è sempre stato vicino a noi, ci ha aiutato da sindaco e ancora di più come presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. E’ stato il primo a donarci dei computer per farci uscire dall’isolamento. Melchiorre, che ci ha lasciati a 102 anni, è stato socio dal 1950 e maestro per la scrittura e lettura del metodo braille».
L’Unione Italiana Ciechi utilizzerà i fondi per la prevenzione delle malattie della vista, proseguendo il grande lavoro svolto all’interno delle scuole: «I soldi che riceviamo saranno tutti utilizzati per la prevenzione e per i nostri bambini - spiega Gilberti -, anche se i bisogni sono tanti. Occorre in particolare un supporto psicologico per via di ciò che il Covid sta comportando per i non vedenti. Noi usiamo le mani al posto degli occhi, tocchiamo gli oggetti, ci appoggiamo e aumenta il rischio di prendere il virus».
In conclusione l’Unione ha voluto rivolgere un appello a tutto il territorio, per ricevere sostegno e continuare a svolgere le attività di prevenzione che ogni anno coinvolgono circa 4 mila studenti delle scuole dell’obbligo.

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