Emergenza Coronavirus, Uib e Cgil sulla sicurezza nelle fabbriche
All’Unione Industriale Biellese non sono piaciute le dichiarazioni del segretario della Cgil Lorenzo Boffa Sandalina, che, se si arriverà a una verifica congiunta dei piani aziendali di contenimento del Coronavirus nelle fabbriche, ha minacciato il blocco della produzione attraverso l’invito ai lavoratori di non presentarsi al lavoro e la denuncia delle situazioni a rischio alle autorità competenti. Scrive, in una nota dell’UIB, il direttore Pier Francesco Corcione: «Abbiamo letto le dichiarazioni del Segretario provinciale della CGIL di Biella Boffa Sandalina, che ovviamente non condividiamo per le seguenti ragioni. Ieri, su richiesta dei segretari di CGIL, CISL, UIL provinciali, si è tenuto un incontro (da remoto) in merito all’emergenza COVID-19. La richiesta avanzata dai sindacati durante l’incontro è stata di far mandare all’associazione tutti i singoli protocolli aziendali di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19, per esaminarli insieme. Questo a fronte di alcune segnalazioni che i sindacati avrebbero ricevuto in merito a comportamenti difformi dalle prescrizioni e dalle linee guida contenute nel protocollo che abbiamo regolarmente inviato alle aziende a suo tempo, su casi in cui non sarebbero state adottate le misure stabilite dal protocollo nazionale, condiviso da Governo e Parti sociali. La nostra proposta, in considerazione dell’elevato impegno che l’emergenza impone in capo agli imprenditori, è stata la disponibilità a ricevere da parte dei sindacati le singole segnalazioni su eventuali comportamenti difformi da parte delle imprese, così da poter verificare la situazione e supportare in modo efficace e rapido le aziende che non si fossero ancora allineate con i dettami nazionali. Fare l’esegesi di tutti i singoli protocolli aziendali, in questo momento di emergenza, è un’attività inutile. Da sempre noi le attività inutili cerchiamo di non farle. Aggiungiamo che all’interno di ogni azienda è definita la figura prevista dalla legge del responsabile del servizio prevenzione e protezione e che ha la responsabilità di verifica che le misure di sopra citate siano attuate. Tale responsabilità, esercitata in periodi normali, lo è a maggior ragione in periodi eccezionali come questo che stiamo vivendo».
«A proposito del senso di responsabilità della nostra associazione e degli stessi imprenditori» prosegue Corcione «vogliamo ricordare che l’associazione si è mossa fin da subito e ha costituito una task force permanente, attiva 7 giorni su 7, per supportare le imprese e i lavoratori proprio nella gestione di questa emergenza e nell’applicazione delle misure di prevenzione. Non solo, inoltre, vista la difficoltà di reperimento, abbiamo attivato tutti i canali possibili delle imprese tessili del territorio biellese per verificare la possibilità di riconversione per la produzione dei mezzi di protezione individuale o delle mascherine facciali igieniche per uso generico. Siamo per questo in contatto con l’unità di crisi della Protezione civile regionale, l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della salute».
«Relativamente invece alla “solidarietà di classe” auspicata dal signor Boffa» aggiunge il direttore dell’UIB «ci permettiamo di ricordargli che, al di là delle iniziative messe in campo dalla nostra associazione e sopra citate, i singoli imprenditori stanno sostenendo il territorio attraverso importanti donazioni dirette e tramite la nostra Fondazione Caraccio per l’’acquisto di attrezzature idonee richieste dall’Ospedale di Biella e dagli altri istituti sanitari. Tutto ciò a riprova che gli imprenditori e la loro associazione sono abituati a interpretare la solidarietà in termini concreti e non in termini di dichiarazioni filosofiche. Ribadiamo la nostra totale disponibilità a entrare nel merito dei reali problemi, ove questi emergano, per cercare di risolverli come sempre con comportamenti efficaci e possibilmente senza “chiasso”. Questo è il nostro stile ed è anche il nostro ruolo».
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