Ezio Abate il 27 marzo avrebbe compiuto 100 anni

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Di Ezio Abate resta tangibile il ricordo nello stadio che la città di Cossato gli ha intitolato. Ma la memoria del suo operato, storico sindaco dal 1962 al 1974, è molto più vasta: a 45 anni dalla sua morte, avvenuta improvvisamente mentre stava presiedendo una riunione in municipio, e a 100 dalla sua nascita (il 27 marzo 1919), il figlio Marco ricorda questa ricorrenza. «Mio padre avrebbe compiuto cent’anni in questi giorni. Da quando l’ho avuto al mio fianco l’ultima volta il tempo è trascorso molto in fretta. Lui però è sempre stato con me, nella buona e nella cattiva sorte».Ezio Abate è stata una figura molto amata dai Cossatesi. Nel libro che il Partito Comunista cossatese diede alle stampe nel primo anniversario della sua morte, si legge: «La sera del 3 gennaio 1974, a seguito di un grave malore che lo aveva colto poco prima durante una riunione della Comunità Montana Prealpi Biellesi e malgrado le pronte assistenze fornitegli, nel suo ufficio moriva il sindaco di Cossato, compagno Ezio Abate. Scompariva così una delle figure più popolari e rappresentative che Cossato abbia mai avuto. I suoi funerali, sia per la partecipazione di folla che per la espressione di cordoglio, non hanno avuto, a memoria d’uomo, altri riscontri nel nostro comune».Ezio Abate era cresciuto in una famiglia di contadini. Iniziò la sua carriera amministrativa nel 1956 come assessore mentre era sindaco Pierino Angiono, anche lui antifascista e comunista. Alle elezioni del 1962 fu nominato sindaco, con un’altissima quantità di preferenze.Nel 1968 si trovò ad affrontare la tragedia dell’alluvione: Cossato rimase isolata dai territori circostanti e fin dalle prime ore Abate partecipò al salvataggio di molte persone. Per questo suo coraggio e per come gestì la situazione nei giorni seguenti, nel gennaio 1970 fu insignito dell’attestato di cittadino benemerito dall’allora presidente della Provincia di Vercelli, Luigi Petrini.

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