Tra i tanti ricordi di Silvio Berlusconi arriva quello di Ezio Greggio, lo showman e attore cossatese che ha legato tutta la sua carriera artistica alle reti di Mediaset, sin dagli esordi con il mitico Drive In. Greggio, all’estero in questi giorni per alcuni impegni, ha dedicato parole importanti al cavaliere.
C’è qualche aneddoto particolare che ricorda con piacere o con una particolare emozione?
Gli aneddoti per ricordare Berlusconi sono molti. Certamente ricordo il primo incontro con lui, e il fatto che sapeva affascinare tutte le persone che aveva di fronte. Parliamo dell’inizio degli anni ‘90 quando lui era solo un imprenditore. La prima trasmissione che feci per le sue reti fu Drive In, che non era esattamente il tipo di varietà che lui amava, il suo genere preferito era quello del varietà tradizionale come fu per esempio Grand Hotel. Quando vide la puntata zero di Drive In vide immediatamente che non era la trasmissione che ci aveva chiesto, ma intuì che avrebbe potuto funzionare e ce la fece fare.
Che rapporto è stato quello di Ezio Greggio con il cavaliere nel corso degli anni?
Il rapporto che ho avuto con lui è stato prevalentemente nei primi anni quando era solo un imprenditore. Quando si occupava di televisione ci si vedeva abbastanza spesso tra le sue partecipazioni alle cene ufficiali della produzione o le convention alle quali ero stato ingaggiato di Publitalia o di Mediaset o ai Telegatti di TV sorrisi e canzoni. Il suo ingresso in politica ha un po’ cambiato la frequentazione, diciamo che ci si sentiva per gli auguri di Pasqua, Natale e compleanni.
Come era il Berlusconi che ha conosciuto anche lontano dalle telecamere?
Lontano dalle telecamere era esattamente come di fronte alle telecamere. Sempre simpatico, divertente, ironico. Già allora raccontava barzellette . Ma quando si parlava di lavoro, cambiava tono e diventava l’imprenditore di successo che conosciamo.
Quale è stato l’ultimo incontro?
L’ultimo incontro che ho avuto di persona risale a vari anni fa e come al solito fu molto cordiale nei miei confronti. Ci si sentiva più spesso telefonicamente, magari perché tornavo in onda a striscia o perché stavo per iniziare un’altra trasmissione: ogni volta mi mandava a salutare Iacchetti e Ricci. Anche l’ultima volta che l’ho sentito vari mesi fa rimembrava con nostalgia il periodo in cui si occupava solo di televisione.
Greggio tifosissimo Juve, Berlusconi proprietario del Milan. Sul calcio cosa vi dicevate?
Sapeva benissimo che io tifavo per la Juve e all’inizio quando acquistò il Milan durante una cena mi chiese “visto che ora ho acquistato il Milan, Ezio ovviamente tu tiferai per noi vero?” Io risposi “Silvio sono juventino e rimango juventino”. Ci pensò un attimo e poi sbottò ridendo “allora compro anche la Juve!”.
C’è un “insegnamento” di Berlusconi impossibile da dimenticare?
Credo ne abbia lasciati parecchi. Per quanto mi riguarda è indimenticabile la sua grinta, la sua forza da leone nel combattere contro le avversità. In questo senso è stato certamente un esempio che gli viene riconosciuto anche dai suoi avversari più feroci.
Quanto vi capitava di scherzare assieme?
Quando incontravo Silvio lo scherzo era assicurato. Alle volte mi vedeva da lontano, cominciava a ridere e appena mi avvicinavo partivano le battute. Una volta un suo collaboratore mi vide giocare una partita di calcio nella quale segnerai un gran goal con un tiro al volo, Alcuni giorni dopo lo incontrai e mi disse “mi ha detto che hai fatto un goal pazzesco, cosa faresti per poter giocare 15 minuti nel Milan nella prossima amichevole che giocheremo al Santiago Bernabeu contro il Real?”. Io risposi “Ti faccio lo sconto sul nuovo contratto”. Lui si mise a ridere e mi disse “Il solo fatto che saresti disponibile a guadagnare meno pur di giocare una partita al Santiago Bernabeu contro il Real è sufficiente contratto rinnovato e ti do pure l’aumento!”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA