Falconeri superior cashmere: «La filiera biellese è strategica»

Un milione di capi in fibre pregiate e cashmere. È quanto vale nel Biellese la scommessa di Falconeri-Gruppo Calzedonia. Con l’acquisizione della Pettinatura Effeci di Candelo (una produzione annua attorno ai 300.000 kg di Tops) della filatura Dorama di Biella (circa 500.000 kg di filo cardato) e con la collaborazione di alcuni terzisti, il brand trentino realizza le sue linee di maglieria. Non è stato casuale lo sbarco nel Biellese dell’imprenditore di Avio, Sandro Veronesi, dettato dalla necessità di garantire ai suoi prodotti indiscussa qualità. Ed è così che è nato il marchio Falconeri Superior Cashmere. «Ci siamo sempre approvvigionati di filo in cashmere da produttori italiani, riscontrando talvolta grandi difficoltà nel mantenere costante la qualità finale, sia come mano che come resa» spiega l’ad Tarcisio Ruffoli. «Per ovviare all’instabilità si è deciso di iniziare a controllare la filiera partendo dalla materia prima, come avviene per tutti i brand del gruppo Calzedonia. Siamo partiti dalle origini, quindi dalla Mongolia, acquistando una partita di fiocco di cashmere da 2.000 kg. Biella - a detta di tutti – è la migliore al mondo per quanto riguarda la produzione di filati in fibre pregiate. Così, dal 2015, il viaggio è proseguito fino ad avere volumi talmente importanti da decidere non solo di lavorare con le aziende del distretto ma, dopo un paio d’anni, di acquistare la Pettinatura Effeci». Il 2020 ha segnato per lo stabilimento candelese l’inizio di una importante ristrutturazione, un investimento di circa 1 milione di euro seguito nel 2021, visti gli ottimi risultati e la crescita della richiesta di Tops sia di Falconeri che di altri clienti storici, da un raddoppio di altri 2,5 milioni di euro.
«Un’operazione conclusa nella seconda metà del 2022 che ha portato all’assunzione di 10 nuovi collaboratori, raggiungendo così i 18 dipendenti totali» prosegue Ruffoli. «All’inizio del 2022 si è presentata inoltre un’altra occasione di crescita importante per quanto riguarda la filatura cardata: l’azienda Dorama stava infatti cercando soluzioni soddisfacenti per dare continuità alla produzione e garantire un futuro alle 43 maestranze presenti». Le trattative per l’acquisto si sono concluse positivamente il primo di aprile dello scorso anno e, come nel primo caso, è sorta anche la necessità di modificare la struttura produttiva con un progetto che vale 5 milioni di euro e che si completerà quest’anno al fine di internalizzare tutte quelle fasi produttive che ora devono essere affidate conto terzi. Il controllo della filiera e della produzione sono quasi totali. Mancano ancora alcuni passaggi che dobbiamo  ponderare. Vogliamo fare i passi giusti, muoverci nel Biellese correttamente e nel rispetto di tutti. Ma, a questo punto, anche la ricerca e la formazione del personale è quanto mai importante: negli ultimi mesi si è provveduto all’assunzione di una ventina di nuove maestranze, che necessitano quasi tutte di specifica formazione, e che porteranno l’organico di Dorama a un totale di 54 dipendenti. Il nostro obiettivo è far crescere e valorizzare le persone. Le potenzialità di ognuno sono importanti e noi vogliamo che i nostri addetti sentano il senso di appartenenza al gruppo. Siamo abituati a non fermarci mai. Il prossimo passo? Costruire in Mongolia uno stabilimento per lavaggio ed ejarratura del sucido in modo da non avere più intermediari».

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