Giro d’Italia, sulla salita la festa è cominciata

Il giorno prima della tappa di Oropa i primi spettatori (anche da lontano), gli striscioni e le scritte. Nel tifo vince ancora Pantani

La festa del Giro d’Italia è fatta di mille colori. Quella della salita di Oropa ne ha due: il giallo e il rosa di Marco Pantani. Nel sabato che precede la seconda tappa con arrivo al santuario, i tifosi più organizzati prendono posizione in largo anticipo. I camper hanno targhe che arrivano da lontano: due giovani tifosi di Amsterdam non avevano mai visto il Giro da vicino. «Per me è la prima volta» dice uno dei due. Poi, indicando l’amico con la maglia (da calcio) dell’Ajax: «Lui invece è già stato al Tour de France». Il loro caravan alle Cave del Favaro è accanto a un furgone con la targa spagnola: «Vivo vicino ai Pirenei» racconta una ragazza con la felpa del Giro. «Per me è più facile il Tour, anche da scalare. Ho fatto tutte le salite perché adoro andare in bici. Ho provato anche quelle delle Dolomiti». «Stavolta però» dice l’amico milanese che si è accampato con lei «abbiamo lasciato le biciclette a casa, troppo incerto il tempo». Scoprono che lì davanti al loro veicolo attrezzatissimo è il punto in cui Indurain è andato in crisi. Si fanno un cenno: «Dopo, su Youtube?». Prima però c’è la tappa in diretta sul televisore che è già collegato dentro l’abitacolo. E se non hanno il maxischermo al punto di ristoro e festa degli Alpini alle Cave, «gli “affittiamo” la nostra tv, in cambio di una birretta».

I primi a organizzarsi, come era logico aspettarsi, sono stati i fans di Marco Pantani. Il nome del Pirata è scritto in giallo e rosa davanti alle Cave e poi, con una scritta che tiene tutta la carreggiata, proprio sul rettilineo di Cossila San Grato dove cadde la famosa catena. «Ma per la tappa andiamo più su» dicono i “pirati”. La loro postazione sarà la solita, all’ombra del ponte dei tre archi. Non sono stati gli unici con la vernice: insieme ai fans di Pantani, ci sono stati anche quelli di Marzio Bruseghin, con tanto di pubblicità non troppo occulta alla sua casa vinicola specializzata in prosecco. E c’è stata anche la vernice nera della censura: con il favore della notte, l’asfalto di Oropa è stato macchiato di scritte contro Urbano Cairo, patron di Rcs organizzatrice del Giro, ma per il suo altro ruolo di presidente del Torino. A proposito, a Cossila c’era anche una bandiera granata. È pur sempre il 4 maggio, anniversario della tragedia di Superga. Ma era una macchiolina in mezzo al rosa. E non è ancora domenica...

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