L’anno nuovo è posto sotto lo sguardo della Santissima Madre di Dio, che la liturgia celebra proprio il 1° gennaio. Nelle sue mani affidiamo il nostro ringraziamento al Signore per i benefici che lungo i passati dodici mesi ci ha ampiamente concessi.
Il primo sentimento è di azione di grazie a Colui che ci fa dono del tempo, preziosa opportunità per compiere il bene; uniamo la richiesta di perdono per non averlo forse sempre utilmente impiegato.
La liturgia solenne in onore di Maria Santissima, nella luce del mistero del Natale, ci ricorda inoltre quale grande dono Gesù ci ha fatto con la sua nascita, quale prezioso "tesoro" costituisce per noi la sua Incarnazione.
In questi nostri tempi, segnati da incertezza e preoccupazione per l’avvenire, è necessario sperimentare la viva presenza di Cristo. E’ Maria, Stella della speranza, che a Lui ci conduce. E’ Lei, con il suo materno amore, che può guidare a Gesù specialmente i giovani, i quali portano insopprimibile nel loro cuore la domanda sul senso dell’umana esistenza. Testimoniamo - allora - come comunità cristiana, alle nuove generazioni la gioia che scaturisce dall’incontro con Gesù, il quale nascendo a Betlemme è venuto non a toglierci qualcosa, ma a donarci tutto (Benedetto XVI).
Nella Notte di Natale abbiamo richiamato lo stupore dei bambini davanti al Presepe, all’inizio dell’anno penso soprattutto ai giovani. Cari giovani cristiani, responsabili del futuro della nostra società, non abbiate paura del compito apostolico che il Signore vi affida, non esitate a scegliere uno stile di vita che non segua la mentalità edonistica corrente. Lo Spirito Santo vi assicura la forza necessaria per testimoniare ovunque la gioia della fede e la bellezza di essere cristiani. Le crescenti necessità dell’evangelizzazione richiedono – poi - numerosi operai nella vigna del Signore: non esitate a rispondergli prontamente se Egli vi chiama.
La società ha inoltre bisogno di tutti i giovani, credenti e non credenti, perché ha bisogno di cittadini che non si preoccupino solo dei propri interessi, ma come ci ricorda Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale di Preghiera per la Pace: siamo tutti chiamati a servire le cause della Pace, in modo particolare con l’impegno di una buona politica.
Non è solo l’augurio per questo nuovo anno, ma è anche il programma di vita e l’impegno da assumere come cristiani e come cittadini: praticare quelle virtù umane che soggiacciono al buon agire politico: la giustizia, l’equità, il rispetto reciproco, la sincerità, l’onestà, la fedeltà. “Ne consegue che – ricorda Papa Francesco - se la buona politica persegue il giusto equilibrio tra il rispetto dei diritti fondamentali e l’osservanza dei doveri, nonché il consolidamento di un legame di fiducia responsabile tra le presenti generazioni e quelle future, essa diventa uno strumento di pace e di convivenza solidale”.
Auguri di Buon Anno. Nella Pace.
+ Roberto, vescovo
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