Gli indirizzi per sviluppare il mercato volontario dei crediti di carbonio



Una delibera della Giunta regionale fornisce indicazioni e linee guida per realizzare progetti per incentivare lo sviluppo del mercato volontario del carbonio; parallelamente, dà istruzioni per la scelta delle specie arboree più idonee, tenuto conto delle caratteristiche del sito d’impianto, in funzione della capacità di assorbimento di anidride carbonica e di inquinanti atmosferici, con riferimento specifico all’ambito urbano.
Il provvedimento, che rientra nelle politiche sui cambiamenti climatici, promuove quindi anche in ambito non forestale uno strumento per le aziende che, per raggiungere la “carbon neutrality”, possono abbinare a progetti di riduzione delle emissioni i meccanismi della compensazione basata sulla capacità della vegetazione di rimuovere la Co2 atmosferica, contribuendo così a ridurre l’impatto sull’ambiente. Trattandosi di un sistema “complicato”, per la sua complessità trova scarsa applicazione e la Regione si muove per incentivarlo.
Come chiarisce il vicepresidente Fabio Carosso «questa delibera rappresenta un passo fondamentale per il lavoro di sperimentazione realizzato nell’ambito di "Urban Forestry", che ha coinvolto Ipla e diversi Comuni piemontesi. Le schede-albero elaborate sono già utilizzate dai tecnici e dai professionisti che collaborano alla stesura del piano del verde della Città di Asti e mi auguro che potranno essere utilizzate per tutti i Comuni. I dati e le indicazioni potranno essere utili per calcolare gli stock di assorbimento di Co2 e di altri inquinanti atmosferici, e scegliere in modo corretto le specie arboree più idonee da inserire nei progetti di verde urbano tenendo conto anche di eventuali problematiche che ne derivano, come pollini e necessità di cure. Si aprono così nuovi scenari che consentiranno di trasformare le infrastrutture verdi in attrattori economici».
L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati aggiunge che «si dà finalmente avvio ad una strategia, integrata con altre, ben strutturata e molto efficace e si potrà finalmente avere, con impatti significativi, la riduzione dell'anidride carbonica anche nelle aree urbane dove gli interventi sono più urgenti. È l’inizio di un percorso che ci vede impegnati da un paio d’anni, nel corso del quale sono stati raccolti dati, informazioni e indicazioni su base scientifica, che ora mettiamo a disposizione delle imprese e dei cittadini perché facciano azioni più efficaci per il bene dell’ambiente, sia per ridurre le sostanze climalteranti che quelle pericolose per la salute umana. Ora tocca alla cittadinanza partecipare in maniera massiccia perché il cambiamento deve avvenire con l’aiuto e col lavoro di ogni singolo cittadino».

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