Ha freddo e ruba la giacca all'autista del bus: perdonato

Protagonisti della vicenda sono un autista Atap e un passeggero che, riconosciuto, ha raccontato delle sue difficoltà
La decisione del dipendente dell’azienda di trasporti locali è stata quella di ritirare la denuncia e donare l’indumento.

Una storia a lieto fine quella che ha visto per protagonista un autista dell’azienda locale di trasporti Atap, Maurizio L., 54 anni, e un passeggero marocchino di 45.
A incrociare le loro vite è stato un giubbotto, quello personale del dipendente.
Qualche giorno fa, come solito fare a inizio turno, il conducente lo lascia su un sedile in fondo all’autobus. Terminata la corsa si accorge che l’indumento non c’è più. Facendo mente locale quell’ultimo utente che era sceso indossava un capo molto simile al suo. Dentro c’erano le chiavi dell’automobile con il telecomando e le chiavi di casa.
Che fare? Presentare denuncia ai carabinieri.
L’altro giorno, inaspettatamente, prestando servizio sulla stessa linea il l’autista si ritrova di fronte quel nordafricano vestito con quello stesso giubbotto.
Non ci pensa due volte e chiama il 112. Arrivano i militari. Chiedono al marocchino di vedere la giacca.
Non ci sono dubbi: nelle tasche trovano anche le chiavi.
L’uomo racconta la sua storia. Racconta che fino a pochi mesi fa faceva il collaboratore domestico. Mancato l’anziano che gli era stato affidato, si era trovato improvvisamente senza lavoro. Il freddo degli ultimi giorni l’ha spiazzato e quando sul pullman ha visto quel giubbino, credendolo dimenticato da un passeggero distratto, non ha saputo resistere alla tentazione di indossarselo.
La prova della sua buona fede è il fatto di essersi ripresentato alla fermata dello stesso bus.
Una storia commovente la sua, tanto che il dipendente Atap ha deciso di ritirare la denuncia e, fattesi riconsegnare le chiavi, ha voluto lasciare quello spolverino a quello sfortunato che ne aveva più bisogno stringendosi a lui con un “caldo” abbraccio capace di riscaldare anche i cuori.
Una vicenda questa che racconta di una grande umanità e di come l’ascolto possa portare a felici epiloghi.

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