I dirigenti dell'Asl difendono la qualità della sanità biellese
I dirigenti medici dell’Asl di Biella prendono posizione in difesa del loro lavoro e della loro azienda sanitaria, dopo le notizie dei giorni scorsi relativi all’inchiesta giudiziaria che ha riguardato il reparto di Urologia. Una difesa appassionata da parte di medici impegnati quotidianamente nel loro lavoro al servizio della salute della nostra comunità e dei cittadini di altre province che sempre più frequentemente scelgono l’Ospedale degli Infermi per curare le loro patologie.
Di seguito pubblichiamo la lettera di questi professionisti, che comprende, in alcuni passaggi anche critiche all’operato degli organi di informazione locali. Condividendo il contenuto del loro messaggio, solo sull’aspetto che riguarda l’innformazione vogliamo precisare che tali critiche, pur se legittime, come tutte le osservazioni che in una società civile possono essere mosse a chi detiene un ruolo pubblico, medici e giornalisti compresi, per migliorare la qualità della vita di tutti, debbono però tenere conto della specificità dei rispettivi ruoli. La nostra testata non ha mai messo in dubbio, arbitrariamente, né avrebbe potuto farlo, la qualità professionale degli operatori del settore, ma si è limitata in passato a evidenziare problemi, quando questi si manifestavano, di organizzazione dei servizi, mettendo in risalto anche i numerosi casi di eccellenza e alta qualità delle prestazioni che vengono ogni giorno offerte dall’Ospedale biellese. Peraltro tale attività di informazione è stata sempre condotta con continenza, secondo le regole deontologiche della nostra professione e offrendo sempre la possibilità di replica agli interessati, con l’unico obiettivo di rendere il nostro grande e moderno ospedale sempre più efficiente e funzionale per tutti: coloro che devono ricorrere alle cure e gli operatori che ci lavorano sempre con abnegazione e competenza.
Cosa diversa sono invece le cronache che riguardano atti giudiziari o inchieste in corso, sulle quali un buon giornalista deve solo esercitare con correttezza, indipendenza e libertà il proprio diritto-dovere di cronaca. Ci auguriamo che tali vicende si concludano con l’accertamento di eventuali responsabilità o con la dimostrazione della completa estraneità delle persone coinvolte nei fatti che vengono contestati dalla magistratura. In ogni caso noi saremo pronti a darne notizia con la stessa evidenza con cui sono state fornite le notizie sulle indagini di questi giorni. In presenza di un’importante attività investigativa e giudiziaria, non è possibile pretendere che l’opinione pubblica, che finanzia le nostre imprese acquistando i giornali e paga i servizi pubblici, come quelli sanitari, pagando le tasse, non venga informata, seppure con la cautela e la correttezza indispensabili per fare del buon giornalismo. Lo dimostra il fatto che nelle cronache riportate dal nostro giornale la parola “presunta malasanità”, con cui la lettera dei dirigenti medici definisce in apertura gli episodi di cui si è parlato, non è mai stata utilizzata.
Ecco la lettera inviata agli organi di informazione dai dirigenti medici dell’Asl di Biella.
In questi giorni sono apparsi sulla stampa articoli su episodi di presunta malasanità che hanno interessato alcuni colleghi che lavorano nel nostro ospedale. Con questa lettera non vogliamo in alcun modo entrare nel merito di vicende giudiziarie che avranno il loro corso e anche le loro conclusioni, e per le quali esprimiamo massima fiducia nella magistratura.
Il nostro obiettivo, in qualità di dirigenti medici che in questo ospedale e all’interno dell’Asl di Biella, rivestono ruoli di responsabilità clinica e gestionale, è quello di porre l’attenzione dell’opinione pubblica su alcuni aspetti, frutto della nostra esperienza e conoscenza della struttura, rispetto ai quali è giusto che i cittadini siano correttamente informati.
L'Ospedale, e il mondo della sanità in generale, costituiscono di certo realtà di grande complessità. Una complessità in parte dettata anche da quell’universo di ruoli e di persone che ogni giorno si incrociano affinché a una domanda di salute corrisponda la risposta più giusta.
Quasi 5.000 i cittadini che ogni giorno entrano in ospedale per diverse necessità; il pronto soccorso, in questi giorni di epidemia influenzale, ha registrato picchi di 200 malati al giorno e sono 20.000 i pazienti che ogni anno vengono ricoverati. Le prestazioni ambulatoriali erogate, quasi tutte per i biellesi, superano i 2 milioni all'anno.
Per gestire questa mole di attività ciascuno di noi sa bene che oltre al ruolo di medici, come responsabili, abbiamo anche il dovere di gestire al meglio le risorse a nostra disposizione e le persone; per farlo applichiamo insieme alle norme, nazionali e regionali, anche regolamenti, procedure e linee guida che, in parte possono essere interne al reparto, e in parte sono comuni nell’ambito dell’organizzazione aziendale.
Ogni anno ci prefiggiamo obiettivi di miglioramento per la qualità e la sicurezza delle cure, avvalendoci di strutture presenti all’interno della direzione sanitaria: l’ufficio per il rischio clinico e l'ufficio per la qualità ci aiutano a verificare il nostro operato, così come avviene negli altri ospedali della Regione.
Nella moderna medicina e chirurgia, le decisioni cliniche sul singolo malato, soprattutto in caso di patologie gravi, sono sempre di più il risultato di scelte condivise tra specialisti diversi. Il paziente viene costantemente informato per poter scegliere la terapia più appropriata ed indicata per se stesso. Non c’è nessuna “polvere” sotto il tappeto, ma solo una squadra di professionisti che lavora in modo organizzato e interdisciplinare nel rispetto delle tecniche più moderne e dei protocolli scientifici più recenti e aggiornati. Tutto ciò con un unico scopo: curare le persone e far crescere un ospedale finanziato con ingenti risorse del territorio.
Non condividiamo la rappresentazione dell'Ospedale che la stampa ha fornito in questi giorni e siamo molto preoccupati per l’impatto che alcune dichiarazioni e articoli di giornale possono avere sui nostri malati che invece vogliamo rassicurare, esortandoli a riporre in noi la stessa fiducia di sempre.
In questi ultimi anni, dopo l'apertura del nuovo presidio abbiamo osservato un crescente interesse per l'ospedale di Biella e un'inversione di un trend di sfiducia verso la nostra struttura: sempre più biellesi hanno scelto di farsi curare a Biella e hanno evitato "viaggi della speranza" verso altri ospedali piemontesi o di altre regioni, contestualmente sempre più cittadini da altre province hanno scelto noi.
In questa rinnovata fiducia nella sanità biellese ha senza dubbio giocato un ruolo la modernità della struttura e la presenza di tecnologie innovative e all'avanguardia, peraltro donate quasi interamente dal territorio biellese, ma ha di certo pesato la significativa introduzione di nuove competenze professionali e tecniche diagnostiche, cliniche e chirurgiche, che hanno sensibilmente migliorato la qualità e le opportunità di cura che il nostro ospedale può offrire. Tecniche endoscopiche e poco invasive che oggi consentono al paziente di poter contare su un trattamento più efficace che determina anche minori complicanze. Un ospedale moderno deve guardare al futuro e lo fa solo se punta su alte professionalità e competenze coerenti con la medicina moderna.
Ogni professione, qualsiasi essa sia, richiede capacità e onestà intellettuale. A questi principi e alle regole sopra descritte si ispira l'attività di noi professionisti e del nostro ospedale. Il gradimento e l’apprezzamento che ci viene spesso manifestato dai nostri pazienti è per noi motivo di orgoglio e ci spinge a continuare lungo questo cammino già intrapreso. La principale preoccupazione che i cittadini hanno esternato, dopo aver letto alcuni articoli apparsi in questi giorni, è stata quella di non riuscire a ritrovare il giorno dopo la stessa assistenza e la medesima continuità nelle cure loro prestate. È un campanello d’allarme a cui non possiamo non porre attenzione perché per noi la priorità è curare i nostri pazienti al meglio; affinché ciò possa avvenire abbiamo bisogno della loro fiducia nel nostro operato.
Il nuovo ospedale è una ricchezza ed un valore aggiunto del territorio che andrebbe meglio salvaguardato sia da chi possiede ruoli istituzionali, di rappresentanza e anche da parte degli organi di stampa locali.
Pensiamo che minare la credibilità dell’ospedale lacerando il rapporto di fiducia tra questo e i biellesi, strumentalizzando situazioni che devono ancora essere oggetto di giudizio per perseguire finalità difficilmente connesse alla salute pubblica, sia espressione di un comportamento irresponsabile e soprattutto irrispettoso nei confronti del lavoro e dell’impegno di tutti i professionisti che ogni giorno operano con responsabilità, senso di appartenenza e dedizione.
Infine siamo a ribadire che ogni atto clinico segue il criterio della nostra conoscenza scientifica ed è esercitato nel rispetto del Paziente; mai prevale, nel nostro lavoro quotidiano la sola ed unica logica produttiva, ma piuttosto le necessarie regole di efficienza di una organizzazione complessa trovano barriera e filtro nel nostro agire in scienza e coscienza.
Biella 12.01.2018
Nadia Agostino - Direttore SC Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
Maurizio Bacchi - Responsabile SSD Epidemiologia
Barbara Bragante - Responsabile Distretto di Cossato
Giovanni Bertinieri - Direttore SC Medicina Interna
Ilario Mauro Berto - Direttore SC Nefrologia
Massimo Bertoletti - Responsabile SSD Pneumologia ed Allergologia
Mario Alberto Clerico - Direttore Dipartimento Oncologia
Annarita Conconi - Responsabile SSD Ematologia
Umberto Colageo - Responsabile SS Rianimazione
Antonella Croso - Direttore SC Direzione delle Professioni Sanitarie
Francesco D’Aloia - Direttore f.f. SC Direzione Sanitaria di Presidio
Stefano Debernardi - Direttore SC Radiologia
Gilberto Fasolo - Vigilanza e Sanità Penitenziaria
Vincenzo Ferrara - Direttore SC Oculistica
Fabrizio Ferraris - Responsabile SPreSAL
Franco Ferrero - Responsabile SSD Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva
Enzo Forliti - Direttore SC Chirurgia Vascolare
Guido Fusaro - Direttore SC Neuropsichiatria Infantile
Davide Gallina - Direttore f.f. SC Ostetricia e Ginecologia
Luca Grillenzoni - Responsabile SS Pronto Soccorso
Graziano Gusmaroli - Direttore Dipartimento di Medicina e Urgenza
Gabriele Lanza - Responsabile SS Medicina D’Urgenza
Elena Häefele - Responsabile SSD Emergenze Psichiatriche e SPDC
Laura Lanzone - Direttore f.f. SC Farmacia Ospedaliera
Loretta Leardini - Responsabile SSD Trasfusionale
Anna Silvia Lingua - Malattie Infettive
Daniele Liscia - Direttore f.f. Anatomia Patologica
Michele Maffeo - Responsabile SS Cure Palliative
Roberto Manzoni - Responsabile SSD Dermatologia
Marco Marcolongo - Direttore SC Cardiologia
Vito Marinoni - Responsabile SSD Lungodegenza e Geriatria Territoriale
Claudio Martina - Direttore SC Medicina e Chirurgia d’Urgenza e Accettazione
Roberto Merli - Direttore SC Psichiatria
Gregorio Moro - Direttore SC Radioterapia Oncologica
Anna Perona - Direttore f.f. SC Pediatria e Responsabile SSD Neonatologia
Laura Sidro Pivano - Responsabile SS Farmaceutica Territoriale
Claudio Pissaia - Direttore Dipartimento di Chirurgia
Roberto Polastri - Direttore SC Chirurgia Generale
Mirco Pultrone - Responsabile SSD Medicina Nucleare
Maria Ruggieri - Responsabile SS Medicina del Lavoro
Lia Rusca - Direttore SC Medicina Riabilitativa
Luca Carlo Sala - Direttore Dipartimento Prevenzione
Ruggero Sella - Responsabile SSD Medicina Legale
Lorenzo Somaini - Direttore SC SER.D
Michele Sartore - Direttore Area Territoriale
Erico Schiavone - Direttore SC Ortopedia e Traumatologia
Patrizia Tempia Valenta - Responsabile SS Psicologia Ospedaliera
Franco Travaglino - Responsabile SSD Diabetologia ed Endocrinologia
Michelangelo Valenti - Direttore SIAN e Dietologia
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