«Il Biafra chiede la libertà e noi siamo la sua voce»

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Ha lo sguardo fiero di chi combatte per una causa importante. Entro un mese diventerà papà e sogna di portare suo figlio in Biafra, il suo paese di origine. Sogna di portarlo in un luogo in cui la libertà ha finalmente trovato riconoscimento. Paul Hachebe ha 28 anni. Vive a Cossato con Agostina, sua moglie. Lavora in un’azienda che produce sistemi di erogazione industriali. E nei suoi occhi arde il fuoco di chi chiede giustizia non per se stesso, ma per un intero popolo, quello del Biafra, dove sono ancora aperte le ferite della guerra che alla fine degli anni Sessanta portò a una delle peggiori catastrofi umanitarie dell’Africa.

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