Il centro giovanile disegnato
dalle archistar

I padri guidati da Silvino Benetti raccolgono fondi con il Centro Missionario di Biella

Un centro giovanile dedicato al ricordo di Pier Giorgio Frassati per portare la sua gioiosa testimonianza nel cuore della periferia capoverdiana: è il sogno che Silvino Benetti, padre cappuccino che da più di trent’anni vive a San Vicente, sta realizzando per i suoi ragazzi con l’aiuto del Centro Missionario Diocesano di Biella e della Fondazione Frassati di Pollone. A pochi mesi dalla canonizzazione del beato biellese, nell’agosto del 2025, questa scelta assume una preziosa connotazione di impegno nei confronti dei giovani che vivono in condizioni di grave disagio e di abbandono.

L’esperienza di padre Silvino

Padre Silvino ha gli occhi di un uomo che non si ferma davanti alle difficoltà, e la sua storia lo dimostra: missionario cappuccino originario di Chieri, dal 1991 vive a Capo Verde. Nel 2003 ha avviato un progetto nella periferia della città di Mindelo, nell’isola di San Vicente, dedicato ai giovani in difficoltà e coinvolti nelle dinamiche violente che spesso caratterizzano le aree emarginate. «L’intervento attuato più di vent’anni fa è rivolto ai ragazzi fragili, che vivono ai margini della società materialista e individualista che anche qui si è sviluppata. Nel 2007 ho fondato l’associazione Espaço Jovem, che nel corso degli anni ha avviato la gestione di tre centri sociali del Comune, trasformandoli in centri di aggregazione giovanile aperti a tutti, tutto il giorno. Proponiamo la pratica di sport, musica, teatro, danza, un aiuto nei compiti scolastici e un sostegno ai giovani imprenditori nel tentativo di orientarli all’economia civile».

La presenza dei centri giovanili nella realtà di Mindelo è essenziale per far fronte a una realtà allarmante. Il mondo della periferia capoverdiana è come un ghetto, fatto di degrado, disoccupazione, droga e criminalità. Prima della nascita di Espaço Jovem i ragazzi non avevano alternative: la lotta tra gang è all’ordine del giorno e la via della delinquenza sembrava essere l’unica percorribile in una situazione di schiacciante povertà.

Con l’apertura dei centri giovanili, fra Silvino ha cambiato il corso della vita a moltissimi ragazzi, e ancora oggi è un obiettivo imprescindibile garantire a questi giovani un luogo in cui crescere immersi in valori sani, sviluppando capacità che li rendano in grado di prendere in mano la loro vita e il loro futuro.

L’amicizia profonda con Biella

Prosegue padre Silvino: «Nell’agosto 2022 abbiamo ricevuto la visita di padre Roberto Melis, direttore del Centro Missionario della Diocesi di Biella: con lui ha preso forma il nostro antico sogno di riqualificare uno dei centri che utilizziamo dall’inizio ma che, nonostante alcuni nostri ampliamenti, continua ad avere dimensioni ridotte rispetto alle necessità».

Padre Roberto Melis è ritornato a Capo Verde nel gennaio del 2023 con Lorenzo Grosso, imprenditore di Pollone e presidente della Fondazione Pier Giorgio Frassati. «Questa visita è da ricordare» commenta il padre cappuccino «per l’entusiasmo di Lorenzo Grosso nel conoscere le nostre attività: in quel momento è nata la decisione di intitolare il nuovo centro a Pier Giorgio Frassati. È iniziato così il percorso durato quasi un anno per ottenere dal Comune di Mindelo un documento che concede l’utilizzo del centro per i prossimi 50 anni e altri documenti utili ai professionisti che poi hanno realizzato il progetto».

Ramos e Castellano, la coppia
di architetti sensibili al sociale

«Il rimodellamento consiste nel trasformare un edificio a un solo piano in uno nuovo di 5 piani. Il progetto è pronto ed è firmato da un architetto italiano di fama internazionale che ha ben compreso le esigenze di questa periferia senza alcuna possibilità di sviluppo e che vede nei suoi abitanti (soprattutto nei giovani) il bene più importante e prezioso».

Moreno Castellano è un architetto di origine sarde, artista multidisciplinare che vive a Mindelo. Nelle sue opere e nei progetti esplora le potenzialità dei materiali e utilizza anche materie prime di recupero. Sua moglie Eloisa Ramos, capoverdiana, si è laureata in architettura a Coimbra. Ha vissuto in tre diversi continenti prima di aprire il suo studio a Mindelo nel 2004.

«Il centro giovanile dovrà essere un richiamo per i ragazzi e dare loro la possibilità di una gestione per quanto possibile autosufficiente. La struttura verrà realizzata con materiale sostenibile e reperibile in loco, lo stesso che viene usato per la costruzione delle modeste abitazioni del quartiere».

Oltre allo spazio per i giovani, il nuovo centro offrirà anche accoglienza per i turisti. «Vogliamo sperimentare un modello nuovo di turismo» dice padre Silvino «inserito immediatamente nella comunità locale per cercare di diminuire le spese delle nostre attività e rendere sostenibile la gestione del centro».

L’appello per il centro

Chi volesse donare un’offerta per sostenere la realizzazione del progetto, può fare riferimento al Centro Missionario di Biella. L’Iban è IT 13 N 0306 909606100000124233.

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