Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte con delega alla Montagna, giudica «una buona notizia per i nostri territori» l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane.
Ricordando che «per la nostra Amministrazione la centralità della montagna è stata portata avanti con investimenti importanti, tali da farne una Strategia regionale per il rilancio del Piemonte”, Carosso considera il disegno di legge “un punto di partenza sul quale le Regioni hanno già chiesto un confronto e soprattutto una verifica sulla copertura finanziaria” e ringrazia il ministro Gelmini “per il lavoro che è stato fatto e soprattutto per aver riportato la montagna al centro delle politiche di sviluppo del Paese».
«L’Expo di Dubai ha tra i temi principali la montagna, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono risorse per diffondere le green community. le risorse europee e quelle che arriveranno con la nuova legislazione dovranno essere impiegate per progetti che abbiano come obiettivi principali quelli di bloccare il fenomeno dello spopolamento dei Comuni montani, di agevolare le professioni legate alla montagna, di garantire più servizi ai territori interni e meno accessibili - conclude il vicepresidente Carosso - L’impegno del Piemonte sarà quello di lavorare ad un nuovo patto tra sistemi territoriali per vincere insieme le sfide della crisi pandemica, economica e climatica, che porti anche a una fiscalità differenziata, per imprese e famiglie, decisiva per fermare abbandono, spopolamento e desertificazione».
Il disegno di legge introduce misure organiche a sostegno dello sviluppo delle zone montane, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi finalizzati a ridurre la condizioni di svantaggio di questi territori. Verrà finanziato con il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro per il 2022 (prima erano 29,5) e 200 milioni dal 2023.
Interviene, in modo particolare, su sanità, scuola, accesso alla rete, imprenditoria e ripopolamento: incentivi e agevolazioni ai medici, agli operatori socio-sanitari ed agli insegnanti che prestano servizio nelle aree montane; copertura dell’accesso ad Internet in banda ultralarga e interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la telefonia mobile; credito di imposta per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche vantaggiose per l’ambiente e il clima, nonché per le piccole e micro imprese il cui titolare o almeno uno degli esercenti non ha compiuto 36 anni; con la misura “Io resto in montagna” detrazioni sul mutuo per chi ha meno di 41 anni e acquista la prima casa in un Comune montano inferiore ai 2.000 abitanti.
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