Il ministro Azzolina sui nuovi banchi nelle scuole «Lasciamo in eredità nuovi arredi dopo anni di immobilismo»


È tornata solo un paio di giorni fa sull'argomento dei banchi per le scuole che tanto ha fatto discutere in questi mesi. Il ministro Azzolina ha scelto Facebook per parlare della questione nel giorno in cui nelle scuole sono stati consegnati molti dei nuovi arredi.

«Oggi le scuole hanno 2,4 milioni di banchi nuovi. Le consegne sono state praticamente completate. Ringrazio il Commissario Domenico Arcuri per aver supportato il Ministero dell'Istruzione in quella che lui stesso ha giustamente definito "un'operazione senza precedenti, che ha portato negli istituti una quantità di arredi pari a dodici volte la produzione italiana di un anno”. E ringrazio anche l’Esercito che ci ha supportato nella consegna durante l’emergenza.


In questi mesi è stata fatta tanta ironia su questi banchi.


Sulle sedute innovative, che molte scuole hanno richiesto per migliorare la didattica in classe, favorendo, oltre al distanziamento, il lavoro di gruppo per il futuro, sono stati fatti meme, tante battute (alcune anche divertenti, a dire il vero), e attacchi feroci.


C'è chi ha usato il termine "banchi a rotelle" per prendere in giro me, senza rendersi conto di offendere uno strumento che centinaia di istituzioni scolastiche già utilizzavano proficuamente in classe e in laboratorio. Tanti hanno parlato e continuano a parlare di scuola senza conoscerla, avendola solo frequentata qualche anno fa.


Sui banchi tradizionali monoposto qualcuno ha detto che non servivano, che abbiamo buttato soldi. Senza sapere, magari, che i nostri studenti sedevano su sedie malmesse e spesso utilizzavano banchi di qualche decennio fa.


Dicevano che non ce l’avremmo fatta. Che i banchi non sarebbero mai arrivati. Abbiamo letto e ascoltato di tutto, compresi conteggi fuori dal mondo sui costi di questa operazione. Abbiamo risposto con i fatti.


Fino a ieri migliaia di studentesse e studenti facevano didattica sugli stessi banchi dei nonni. Questa squadra lascia in eredità alla scuola nuovi arredi, dopo anni di immobilismo.


Le chiacchiere passano. I fatti restano. Questo è un investimento che resta. Anche durante il periodo della pandemia abbiamo sempre lavorato pensando al futuro, facendo degli investimenti strutturali che non fossero solo legati all’emergenza di oggi. I banchi, di fatto, lo sono. Per la prima volta lo Stato ha fornito quasi 2 milioni e mezzo di nuovi arredi. Le nostre classi oggi hanno una fisionomia diversa. Non era mai successo. Orgogliosi di averlo fatto».

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