Il saluto del paese a don Attilio e l’ultima Messa
Nato a Cerrione 81 anni fa, ha prestato servizio a Candelo per gli ultimi 21
Domenica celebrerà la sua ultima Messa a Candelo. Poi sarà il momento della festa e dei saluti. Per don Attilio Barbera sarà un vortice di emozioni: molte le ha già provate nel corso degli ultimi 21 anni di servizio nella parrocchia di San Lorenzo e in qualità di amministratore parrocchiale di San Pietro.
Proprio nel suo amato oratorio, la comunità candelese gli renderà il giusto riconoscimento per quanto ha fatto. Nato a Cerrione 81 anni fa, don Barbera ha richiesto e ottenuto dal Vescovo di Biella, monsignor Roberto Farinella, di terminare la sua missione sacerdotale.
Dopo l’ordinazione avvenuta il 23 giugno 1968, Attilio Barbera è stato parroco di Sandigliano e Borriana per molti anni, fino all’arrivo a Candelo dove era stato accolto con entusiasmo durante la prima domenica di Avvento del 2002. Prima di lasciare l’incarico, è doveroso ascoltare le sue parole.
LE PAROLE DI DON ATTILIO
«Di Candelo porterò sempre nel cuore dei bei ricordi» spiega a Il Biellese «sia per le varie iniziative della parrocchia sia per l’aiuto che c’è stato da parte del Comune, di tutte le associazioni del paese e dei catechisti che si sono succeduti. Si è instaurato un buon dialogo che ha portato agli interventi in oratorio a San Pietro. Qui era presente solo la bocciofila ma non c’era un salone dedicato agli incontri e ai giochi per i ragazzi. Per i giovani non c’era nulla. Così si è incominciato a dar vita a iniziative, non prima di aver risistemato la struttura e anche il campo sportivo».
Don Attilio Barbera è stimato per aver creato un centro estivo di grandi dimensioni, organizzato i campeggi in montagna e i pranzi in condivisione ogni ultima domenica del mese. Sempre con il sorriso sulle labbra, la gentilezza e, perché no, anche qualche parola in dialetto per rimanere ancora più vicino agli anziani.
«Non è stato facile ritrovare lo spirito di condivisione» sottolinea. «Anche oggi i ragazzi preferiscono altre situazioni e frequentare altri luoghi rispetto alla parrocchia. D’altronde il mondo è cambiato e dopo il Covid le cose sono peggiorate. L’oratorio è stato comunque un punto di riferimento per i giovani e le famiglie».
Con Don Attilio, oltre all’attuale vice parroco don Angelo Nardi, hanno iniziato e poi proseguito il loro percorso di fede anche padre Piero Contenti, Sandro Luccato, Emanuele Biasetti e don Michele Botto Steglia.
«Come arriva la vocazione? Non è una cosa che ho deciso io» confida «è il Signore che chiama. Dire di sì è accettare sacrifici, rinunce, solitudini ma anche tante gioie».
Ha lavorato tanto per unire le parrocchie di San Pietro e San Lorenzo e per mantenere in buona salute tutte le chiese del paese: «Ora mi ritiro nella casa paterna di Magnonevolo ma resto a disposizione della Diocesi. Al mio successore auguro di continuare ciò che è stato portato avanti nel corso del tempo, lasciando la porta della casa parrocchiale e delle chiese sempre aperte. Un bell’invito all’accoglienza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA