Il sindacato della Polizia Penitenziaria chiede spiegazioni sulla misurazione temperatura corporea e i termometri non idonei in carcere
È una lettera del sindacato nazionale della Polizia Penitenziaria a richiedere spiegazioni sulla misurazione della febbre e i termometri non idonei all'interno del carcere di Biella. Ecco il testo: «Come da recentissime disposizioni normative legate alle misure urgenti per il contenimento della diffusione del Covid-19, anche nel penitenziario de quo sono stati adottati i criteri di tutela e prevenzione previsti dal protocollo sanitario; a tal uopo è stato disposto il controllo della temperatura corporea per tutti coloro che accedono all’interno dell’Istituto. Viene riferito che solo nella tarda mattinata odierna si è provveduto ad espletare tale compito con i due termoscanner laser in dotazione, che inizialmente sembravano non funzionare ed il cui corretto uso pare non fosse stato insegnato ai poliziotti incaricati di tale compito, risultando estraneo alle mansioni proprie. Nelle giornate precedenti però, compreso il turno 6.00/12.00 odierno, il tutto veniva eseguito con un normale termometro auricolare digitale, la cui affidabilità è piuttosto dubbia; cosa più grave però, è che il cappuccio protettivo della sonda, che dovrebbe essere monouso, è stato riutilizzato più e più volte, venendo pulito dopo ogni uso soltanto con una garza sterile ed un po’ di disinfettante. Chiaramente la cosa allibisce non poco, perché non si può adottare uno specifico screening al fine di tutelare la salute di tutti e praticarlo poi in maniera assolutamente impropria, quando sarebbe stato sufficiente fornire il kit di adeguati ricambi dei cappucci (facilmente reperibili presso farmacie e sanitarie). Inoltre si sottolinea il fatto che le mascherine distribuite, rigorosamente una per ognuno, non corrispondono affatto alle FFP2 o P3 descritte dal DAP, ma sono di simil carta; ciò significa che non appena umide (cosa che avviene per forza dopo un turno di 6/8 ore) andrebbero gettate e sostituite, mentre ai poliziotti è stato fatto implicitamente comprendere che non vi saranno ulteriori distribuzioni. Stante l’estrema delicatezza del momento che stiamo vivendo, è più che mai importante non scivolare su questioni di tale rilevanza; si auspica pertanto che le precauzioni adottate siano eseguite con il massimo scrupolo».
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