Il vino biellese è sugli scudi. Sono davvero tanti i riconoscimenti che stanno arrivando in questo 2018 ai cru lanieri da guide e critici.
E se il Lessona San Sebastiano allo Zoppo 2010 di Tenute Sella è stato premiato da Bibenda (Fondazione associazione italiana sommelier) come il miglior vino dell’anno arriva ora la notizia che il Bramaterra Cascina Cottignano 2014 di Colombera & Garella, e i Lessona di Proprietà Sperino, La Badina e Villa Guelpa sono stati selezionati da Wine Enthusiast (uno tra i più influenti magazine americani del settore) tra i cento migliori vini del mondo.
Il punteggio più alto l’ha ottenuto Proprietà Sperino, seguono il Lessona 2013 di La Badina, il Lessona di Villa Guelpa 2015 e il Bramaterra firmato Colombera & Garella.
«È un grande risultato, che al di là di chi è stato premiato o meno, da coraggio e forza a tutto il movimento e a chi si sta impegnando a far rinascere un’enologia di grande qualità» dice Daniele Dinoia di Villa Guelpa.
Tanta soddisfazione anche da Ermido Di Betta de La Badina. La sua è una realtà piccola ma sta crescendo. Ermido ama anche sperimentare. «Sto affinando un cabernet che pesto potrebbe arrivare sul mercato. Ci credo molto in questo nuovo progetto».
Cristiano Garella e Giacomo Colombera, che per festeggiare l’ambito riconoscimento invitano gli appassionati a una degustazione che si terrà mercoledì 12 dicembre, dalle 18 alle 20, alla vineria L’Avvelenata in via Avogadro 6, a Biella Piazzo, puntano su un vino “naturale”.
«L’approccio viticolo ed enologico che abbiamo dato all’azienda è naturale: è bandito l’uso di erbicidi e concimi chimici e la fermentazione, con lieviti indigeni, avviene in vasche di cemento» dice Garella. Marco Rizzetti di Tenute Sella spinge sull’importanza ora di puntare sull’enoturismo.
Massimo e Magda Ciccioni di Centovigne, che quest’anno festeggiano vent’anni di attività, lo fanno con l’orgoglio di aver visto la loro nuova creatura, un rosè su base nebbiolo, premiato da Massobrio nella sua Top Hundred.
«L’enogastronomia, vino e prodotti tipici, sono un asset importante su cui investire. A settembre, a Biella, abbiamo ospitato la Biteg che è una borsa di settore. Il territorio è stato visitato da tour operator internazionali ed i feedback sono stati molo positivi. Nei prossimi anni contiamo di raccogliere i frutti» dice Paola Gallo presidente dell’Atl.
«Il territorio deve però credere di più nelle proprie potenzialità. I biellesi devono essere ambasciatori delle loro ricchezze. Io non sono originaria di questa città che ha dalla sua una grande fortuna in un momento in cui i viaggiatori stranieri cercano l’inedito, e viaggi esperienziali» aggiunge Gallo.
Se tra i produttori si respira qualche mugugno perché i ristoratori troppe volte ignorano dalle loro liste i vini biellesi — un’associazione che dovrebbe presidiare le produzioni locali in una cena organizzata in questi giorni non ha inserito alcun cru biellese — di questo avviso non è Gallo. «Negli anni sta crescendo una nuova sensibilità anche negli operatori della ristorazione. Dobbiamo fare squadra ed essere consapevoli che dobbiamo fare ancora tanta strada».
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