In Africa una stanza sensoriale
nel ricordo di Maria Bonino
Domani verranno presentati i progetti dedicati alla memoria della pediatra biellese in Tanzania, Etiopia e Uganda
Diciannove anni fa moriva in Africa la pediatra biellese Maria Bonino. È stata tra le vittime dell’epidemia di Marburg, in Angola, il luogo che aveva scelto per svolgere la sua professione con l’organizzazione italiana “Medici con l’Africa Cuamm”. L’intensità della sua dedizione ha commosso non soltanto chi l’ha conosciuta. Per questo nel 2006 è nata la Fondazione che porta il suo nome e sostiene progetti di cura dedicati ai bambini africani .
L’iniziativa annuale
Ogni anno la Fondazione organizza l’evento “Incontro all’Africa”, con l’obiettivo di raccontare i nuovi progetti e aggiornare i sostenitori su ciò che l’ente sta facendo. L’appuntamento è per domani alle 18.15 nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, in via Gramsci. Ospite di questa edizione sarà il presidente della cooperativa di solidarietà sociale Domus Laetitiae, Claudio Medda, che verrà intervistato dalla giornalista Paola Guabello. Interverranno Stefano Simonelli, fisioterapista, Clara Mazzetto, operatrice sociosanitaria, e Serena Carretta, educatrice professionale.
I progetti
Il primo dei progetti di cui si parlerà riguarda una stanza sensoriale che sarà realizzata l’anno prossimo in Tanzania, con il ricavato della Camminata Camandonina 2024. Destinatario è il Centro Baba Oreste di Dar Es Salaam, con cui la Fondazione Bonino è entrata in contatto tramite la Domus di Sagliano. In questa struttura vengono accolti bambini e giovani con disabilità. Il centro è gestito Maurizio Robino con la moglie Esther Zimbo, che a settembre ha vissuto un periodo di formazione con gli operatori della Domus. Domani Esther sarà in collegamento per raccontare la sua esperienza formativa in Italia. Un altro progetto importante riguarda il programma integrato per la malnutrizione infantile a Dubbo, in Etiopia. In questa iniziativa sono coinvolte le Suore missionarie del Sacro Cuore di Gesù del Cabrini Ministries Ethiopia: ogni anno 5.000 bambini tra i 6 mesi e i 7 anni di età vengono visitati per identificare casi di malnutrizione, e circa 500 di loro vengono ricoverati nel centro di riabilitazione. Per garantire la continuità di questo intervento la richiesta è di 7.000 euro. Infine verrà presentato il progetto di sostegno alla cura dell’anemia falciforme nel Bishop Caesar Asili Hospital a Luweero, in Uganda. L’impegno per i prossimi 3 anni è un finanziamento annuale di 15.000 euro, destinato prevalentemente a bambini di età inferiore ai 5 anni, che in quell’area sono circa 32.000.
Coltivare il giardino di Maria
Non è esatto parlare di professione quando si fa riferimento all’impegno di Maria Bonino in Africa: per lei essere pediatra tra i bambini era più di tutto una missione. E i semi dell’amore e della dedizione che ha piantato durante la sua vita in Tanzania, in Burkina, Uganda e Angola, nel mezzo di una quotidianità difficile, si ritrovano nelle sue stesse parole, che la sorella Cristina ricorda in un pensiero scritto anni fa. Diceva Maria: «Sono partita per il Kenya un po’ per caso, curiosa e contenta di poter fare un’esperienza diversa, con vaghe idee di servizio. Sono tornata con la gioia di aver fatto un’esperienza meravigliosa. È difficile giustificare agli altri questa gioia, spiegare da dove nasce. La sensazione di “essere arrivata a casa” è stata immediata, prima istintiva e poi sempre più consapevole». Oggi l’attività della Fondazione prosegue nel ricordo di questa donna forte, discreta e piena di speranza, mossa dall’eccezionale spirito di servizio che ha dimostrato in vent’anni di attività in Africa. L’invito è quello di continuare a coltivare, come lei ha fatto, il giardino della generosità, tenendo a mente che nel suo ultimo scritto diceva: «Mi dispiace di morire. Ho ripetuto tante volte in questi anni che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza. È stato per molta parte così e ringrazio il Signore. E se la mia morte fosse l’ultima, non mi dispiacerebbe poi tanto di morire».
La mostra all’ospedale
Fino al 15 dicembre, nell’atrio dell’ospedale di Biella, sarà visitabile la mostra “La sua Africa”, con gli scatti di Elvezio Pagani, realizzati tra il 2006 e il 2011 a Iringa e Njombe. Le foto sono acquistabili: un’ottima idea per un regalo natalizio solidale.
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