«Tutto quello che indossiamo non esisterebbe senza le nostre macchine. L’Italia è leader mondiale nel settore meccanotessile dopo Cina e Germania: la nostra associazione rappresenta 300 aziende e 13 mila occupati, una produzione che vale 2,6 miliardi di cui 2,3 di export». Il presidente di Acimit, Alessandro Zucchi, nella bella cornice di Villa Frua, a Stresa, ha presentato la missione italiana a Itma, la più importante fiera mondiale del meccanotessile che dopo 8 anni torna a Milano con l’organizzazione di Cematex (il comitato europeo che raggruppa le associazioni di nove Paesi). Se il comparto nazionale avrà una posizione importante (con quasi 400 espositori e 36 mila metri quadrati, pari al 30 per cento dell’area totale del salone) anche le imprese biellesi faranno la loro parte, guidate dalla sezione Meccanici dell’Unione industriale. Mercoledì sera in occasione dell’incontro, erano infatti in prima fila anche gli imprenditori lanieri che proporranno (unici fra tutti i distretti italiani coinvolti) un evento in città mirato non solo ad accogliere i buyer internazionali ma a presentare loro il territorio in tutte le sue potenzialità: economiche, enogastronomiche, storiche e, naturalmente, paesaggistiche. A Biella, il 10 giugno, a Palazzo Gromo Losa, è previsto l’arrivo di oltre 200 operatori stranieri che vivranno una serata esperienziale e potranno pernottare a Oropa godendo del panorama dell’arco alpino che incorona il capoluogo.
Itma andrà in scena a Milano dall’8 al 14 giugno in un momento di forte ripresa del settore che spazia su tutta la filiera, dalla filatura alla tessitura, dalla maglieria alla nobilitazione. Il comparto è in salute e il pre-consuntivo 2022 conferma il trend in crescita. «Sia la produzione che l’export hanno registrato un più 10 per cento sul 2021» ha spiegato Zucchi. «Le tensioni politiche, gli eventi di questi ultimi anni, stanno influenzando l’andamento dei mercati ma per il ‘23-’26 noi abbiamo buone prospettive».
L’export meccanotessile fa rotta principalmente sul mercato asiatico (44 per cento) sull’Europa extra Ue (18 per cento) dove è prevista una crescita del 21 per cento; sull’Europa, poi su Nord e Sud America e per un 4 per cento sull’Africa. E puntando la lente sulle singole categorie merceologiche le statistiche evidenziano che il 29 per cento delle esportazioni riguardano la nobilitazione, a seguire la filatura, l’accessoristica e la maglieria.
«Abbiamo scelto il claim “Shaping the future” (modellando il futuro) e grazie al sostegno economico del ministero degli Affari Esteri e di Ice abbiamo in cantiere per Itma un nutrito numero di iniziative per consolidare la nostra presenza al salone» ha concluso Zucchi, affiancato sul palco da Roberto Luongo, direttore generale di Ice e dal direttore di Acimit Federico Pellegata. «Sostenibilità, digitalizzazione e innovazione sono le nostre parole d’ordine. Ma serve anche la formazione, abbiamo bisogno di tecnici qualificati e per questo dobbiamo rendere le nostre aziende attrattive per le nuove generazioni».
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