La città che verrà. Nel 2022 Biella “capitale” delle Alpi?

Una delegazione del Comune di Biella, con il consigliere Riccardo Bresciani, è stata invitata a partecipare all’assemblea dell’associazione “Città alpina dell’anno” primo passo per proporre una candidatura importante tra tre anni.La scorsa settimana a Morbegno, in Valtellina, si è tenuta l’assemblea dell’Associazione delle Città Alpine e la cerimonia di attribuzione del titolo alla cittadina lombarda. Il Comune di Biella, con il consigliere Riccardo Bresciani, delegato dal sindaco alla montagna, ha partecipato come ospite. Biella potrebbe candidarsi al titolo per il 2022, anno in cui, per felice concomitanza di date potrebbero svolgersi diversi eventi legati alle “terre alte”. Tra tre anni infatti la sezione di Biella del Club alpino italiano festeggerà 150 anni e proverà a portare sotto al Mucrone l’assemblea nazionale dell’associazione con i suoi oltre 400 delegati, e la sezione alpini (Ana) sta lottando per avere l’adunata. Inoltre nel 2022 dovrebbero essere terminati i lavori per il rifacimento dello storico impianto della funivia del Lago del Mucrone — all’inaugurazione nel 1926 era quella con la stazione a monte (1900 m.) in assoluto più alta — e potrebbero essere iniziate le opere per la riqualificazione della conca di Oropa con l’abbattimento della vecchia stazione dell’anticima e degli altri “ecomostri”, tracce di uno sviluppo turistico non coerente con la bellezza dei luoghi. Il progetto di fattibilità, 15 milioni di euro, redatto da tecnici del Politecnico di Torino, è stato recentemente presentato e si caratterizza per una particolare attenzione per l’ambiente e per l’inclusione anche di persone con difficoltà motorie. Il riconoscimento di “Città alpina” si ottiene se la città dimostra il perseguimento di politiche nel solco dei principi della Convenzione delle Alpi. «Aderire a questo network ha un costo di 30 mila euro che si spalma su 5 anni. Ritengo che questo non sia un costo ma un investimento perché i vantaggi sono davvero molto: ci si confronta con realtà simili, si possono condividere best practicies e si lavora su progetti comuni, anche su percorsi di europrogettazione» dice Riccardo Bresciani. «La candidatura di Biella a “Città alpina” va nel solco tracciato dal Cai nel 2017 con il convegno “Ripensare alla montagna” nei 30 anni di Mountain Wilders» dice il presidente del Cai Eugenio Zamperone. «Biella deve riscoprire nella montagna la sua vocazione che può tradursi in tante occasioni per i giovani. La montagna è infatti anche economia».

A sinistra il sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri, al centro il presidente della giuria delle Città Alpine Norbert Weixlbaumer, a destra il consigliere Riccardo Bresciani.Che cos’è l’Associazione delle Città Alpine - Un network internazionale costituito da 17 municipalitàÈ un'associazione delle città alpine che hanno ottenuto il titolo di "Città alpina dell'anno". Questo riconoscimento viene conferito alle città alpine che si sono distinte per il particolare impegno dispiegato nell'attuazione della Convenzione delle Alpi e viene assegnato da una Giuria internazionale. L'obiettivo di fondo della Convenzione delle Alpi è di coniugare misure per la protezione dello spazio alpino con uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro delle regioni. Il fatto che la Convenzione delle Alpi si riempia di contenuti concreti proprio nelle città alpine è di importanza centrale, poiché circa due terzi della popolazione alpina vive in aree urbanizzate, anche se queste costituiscono solo il 40% della superficie alpina complessiva. Ad oggi sono state 21 le città insignite del titolo. La prima è stata Villach in Austria. Città alpine dell’anno in Italia sono state Belluno, Trento, Sondrio, Bolzano, Lecco, Tolmezzo, Bressanone e Morbegno. Biella sarebbe la prima dell’arco alpino occidentale. La candidatura potrebbe essere formalizzata già a ottobre alla prossima assemblea di Sonthofen in Germania.

La convenzione delle Alpi - Un trattato internazionale per l’ambiente La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale sottoscritta dagli otto Paesi alpini (Austria, Francia, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera), nonché dall’Unione Europea, con l’obiettivo di garantire una politica comune per l’arco alpino, un territorio sensibile e complesso in cui i confini sono determinati a fattori naturali, economici e culturali che raramente coincidono con le frontiere degli Stati nazionali. La Convenzione delle Alpi è stata sottoscritta il 7 settembre 1991 e per la prima volta è stata riconosciuta l’unità territoriale alpina e la necessità di garantire sviluppi e politiche di tutela comuni. Riportiamo l’articolo 1 della Convenzione. Art. 1 Le Parti contraenti, in ottemperanza ai principi della prevenzione, della cooperazione e della responsabilità di chi causa danni ambientali, assicurano una politica globale per la conservazione e la protezione delle Alpi, tenendo equamente conto degli interessi di tutti i Paesi alpini e delle loro Regioni alpine, nonché della Comunità Economica Europea, ed utilizzando le risorse in maniera responsabile e durevole. La cooperazione transfrontaliera a favore dell'area alpina viene intensificata nonché ampliata sul piano geografico e tematico. Sul sito internet http://www.alpconv.org è possibile leggere il testo integrale. Presto a Biella potrebbe nascere un infopoint sulla Convenzione per portare a conoscenza dei frequentatori della montagna i principi di questa fondamentale carta che coniuga il rispetto per l’ambiente con il necessario sviluppo delle aree montane.L’invito di Andrea Ruggeri, sindaco di Morbegno: «Candidatevi e condivideremo insieme il futuro»Per il primo cittadino è importante la condivisione del progetto con la società civile. Andrea Ruggeri, avvocato quarantenne, è il sindaco di Morbegno che ha creduto al progetto di “Città alpina” e lo scorso venerdì ha preso il testimone dal primo cittadino di Bressanone. Avvocato Ruggeri quando nasce la vostra candidatura? Il percorso verso il conseguimento del titolo ha avuto inizio nel 2014 con la costituzione dell’Infopoint sulla Convenzione delle Alpi. A partire da quel momento, l’Infopoint ha promosso una serie di iniziative e ha elaborato un primo dossier di candidatura per il bando relativo al 2018. Preso atto dell’apprezzamento conseguito, è stata ripresentata la candidatura, questa volta per il 2019. Il 10 novembre 2017, a Villach in Austria è stato comunicato ufficialmente il risultato del bando per il 2019. Biella sta valutando la candidatura per il 2022 quali consigli e quali errori da evitare? Se Biella con le sue politiche già adesso sta è portando avanti progetti di mobilità sostenibile, di efficientamento energetico e riduzione di CO2, se pensa che investire nella montagna possa essere una risposta per le nuove generazioni si candidi senza timore. “Città alpina” non deve essere un’etichetta. È un grande impegno. Quanto è importante che la candidatura nasca dalla società civile? Tantissimo. So che da voi la spinta arriva dalla sezione del Club alpino. Qui da noi tanto lavoro è stato fatto dai volontari che si sono trovati attorno all’Infopoit della Convenzione. Più si parla tra la gente, più si ascoltano le associazione di volontariato ma anche quelle di categoria, più possibilità ci sono per realizzare grandi cose. Altro aspetto importante è la condivisione bypartisan del progetto. Adesso ci sono le elezioni e non so se sarò rieletto. Forse anche da voi a maggio si vota. Su temi come l’ambiente e lo sviluppo dei territori deve esserci condivisione. I vantaggi di essere “Città alpina”? Quando ti ritrovi tra colleghi sindaci che condividono le stesse esperienze, perché i problemi dei territori interni sono ovunque simili, e con loro puoi confrontarti sviluppando progetti comuni orientati ai nostri giovani, beh... già questo è un grande vantaggio.Il presidente dell’associazione: «Saremmo felici di avere nel nostro Club Biella»La presidenza dell’Associazione Città Alpina dell’anno è in carica a Thierry Billet, avvocato e assessore all’ambiente della città francese di Annecy. Thierry sprona Biella a entrare nel club. «Candidatevi e vi sosterremmo. Siamo entusiasti che la città di Biella possa essere la prima del vicino Piemonte a fregiarsi del titolo e a condividere con noi politiche di sostenibilità rivolte al futuro». Una volta che Biella formalizzerà la candidatura spetterà poi a una giuria internazionale decidere per l’accoglienza e l’attribuzione del titolo.

Thierry Billet, presidente dell'Associazione Città Alpine. La Città alpina del 2019 - Morbegno: dove nasce un tesoro chiamato BittoMorbegno, quasi 13 mila abitanti, è una cittadina della Valtellina. È circondata a nord dalle Alpi Retiche e a sud dalle Alpi Orobie. Il fiume Adda la costeggia mentre il torrente Bitto, che da il nome al celebre formaggio, taglia il centro. Nel comprensorio di Morbegno ricade la celebre Val Masino un paradiso per alpinisti e climber. Come per Biella attorno a Morbegno gravita un territorio. Questo ruolo aggregatore è stato riconosciuto dalla Giuria internazionale che conferisce il prestigioso titolo: «ruolo che ha assunto la città nel rapporto con la montagna circostante e con la sua storia di porta d’ingresso della Valtellina, testimoniata dalle importanti architetture religiose e civili».

Morbegno.

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