La nuova vita dei computer
con l’impegno di Semi di Serra

Con i Laboratori di Ecologia Digitale sono stati raccolti 1.620 chili di materiale

Per trovare l’oro non dobbiamo per forza scavare le rocce della Bessa o immergerci nell’Elvo con il setaccio come facevano gli antichi, ancora prima dei Romani. La più grande miniera di materiali preziosi ce l’abbiamo in casa, contenuta nei nostri oggetti elettronici. I Personal Computer contengono anche oro, oltre che silicio, ferro, rame e le famigerate terre rare; diciassette minerali necessari alla filiera elettronica e digitale e all’industria ad alto contenuto tecnologico. Hanno nomi strani e sono rare perché di difficile estrazione. I vecchi PC sono delle vere e proprie miniere.

Già questo dovrebbe fare dubitare che il digitale sia solo virtuale.

Se aggiungiamo l’impatto ambientale delle cosiddette “intelligenze artificiali”; Chatgpt, da sola, consuma quotidianamente come l’intero Canavese, ovvero circa mezzo milione di chilowattora al giorno, i dubbi si consolidano.

Sono conseguenze dell’espansione del digitale spiegate in “Ecologia digitale”, libro di Altreconomia e punto di partenza del progetto Laboratori di Ecologia Digitale.

L’impatto possiamo limitarlo con il riciclo dei materiali dei vecchi Pc ma, si sa, il miglior rifiuto è quello che non viene prodotto.

Parafrasando “Stay Hungry, Stay Foolish” (che non è originale di Steve Jobs) vi proponiamo “Stay Wise, Stay Wilde”, motto del progetto LED.

Siate saggi, pensate alle conseguenze che le vostre azioni hanno sull’ambiente. Siate selvaggi, abbiate il giusto timore delle forze naturali.

E poi Riducete, Riusate, Ricondizionate, Riciclate - Reduce, Reuse, Refurbish, Recycle.

Da luglio 2023 a maggio 2024 uno strano collage di associazioni ha realizzato, con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo il progetto LED, Laboratori di Ecologia Digitale.

Per rimanere alla fisicità del progetto sono stati raccolti 231 PC, ovvero un peso totale di 1.620 kg. Di questi 155 sono stati ricondizionati e poi donati a associazioni o privati in condizioni di necessità, risparmiando 1.150 kg di CO2.

Vi sono stati 65 seminari sulla ecologia digitale nelle scuole, con 1.226 studenti coinvolti in 12 Istituti. I seminari sono stati condotti da ragazzi poco più grandi o coetanei degli studenti stessi, i nostri peer educator.

ll capofila del progetto è stata Semi di Serra APS, la piccola associazione di genitori della Provincia di Biella. Il partner più attivo di LED, a fianco dei Semi di Serra, è stata Croce Rossa Comitato d’Ivrea, che ha portato l’esperienza del progetto Ti-RiClicco di ricondizionamento dei PC fatto nei laboratori scolastici con i ragazzi, per poter offrire la possibilità di avere un device per collegarsi alle lezioni a distanza durante il Covid. E poi c’era BILUG, l’associazione che promuove il software libero nel Biellese, Legambiente Ivrea che ha messo a disposizione il Servizio Civile per la realizzazione del progetto e, infine, Accademia dell’Hardware e del Software Adriano Olivetti.

Già in fase di progettazione si è creata un’ampia rete di sostegno da parte degli Istituti Comprensivi biellesi e canavesani: IC Cavaglià, IC Pavone Canavese, IC Biella 3, C.P.I.A di Ivrea e di Biella, ITIS Olivetti Ivrea, Liceo Avogadro Biella. A questi Istituti, in fase di realizzazione, si sono aggiunti IC Azeglio, IC Ivrea 1, IC Ivrea 2 e ITIS Biella.

Hanno, inoltre, fatto parte della rete LED il Comune di Ivrea e il Comune di Cavaglià. A questi due Comuni si è aggiunto quello di Roppolo.

Hanno inoltre fatto parte di LED sia il Consorzio dei servizi sociali d’Ivrea In-Rete che la Società Canavesana dei Servizi. Tramite SCS è stata coinvolta anche la professoressa Silvia Fiore del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.

Nel corso del progetto sono stati stretti rapporti di forte collaborazione con 3 fondazioni che non erano nella rete iniziale.

La Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio sede del reclutamento e della formazione dei peer educator .

La Fondazione Capellaro d’Ivrea, che gestisce il Museo Tecologic@mente d’Ivrea, con la quale abbiamo costruito un rapporto organico. L’altra che è diventata, nel corso del progetto, fondamentale è Cittadellarte a Biella.

Proprio partendo da questi luoghi nei prossimi mesi potrete, se vorrete, essere minatori a casa vostra, ovvero ridurre il vostro impatto ambientale riducendo il consumo, recuperando e ricondizionando i vostri device.

Stay tuned.

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