L’addio a Enrico Zona, caparbia anima della Pero
Sabato sono stati celebrati i funerali nella chiesa di Ronco Il ricordo del sindaco Moggio: «Un amico tenace e generosissimo»
Una vita spesa per la famiglia, il lavoro, la montagna e lo sport. Enrico Zona è stato l’instancabile colonna portante della società sportiva “La Pero” di Cossato, di cui è stato presidente negli ultimi dieci anni. In molti ricordano la sua bontà, unita all’intensa determinazione che spesso accompagna gli appassionati di montagna. E in tanti lo hanno salutato sabato pomeriggio, nella chiesa di San Defendente a Ronco, durante il funerale che ha segnato la fine della sua storia terrena. Enrico Zona aveva 76 anni, molti dei quali spesi per gli altri.
Questa sua generosità ha dato molti frutti: tra i tanti, l’affetto del sindaco Enrico Moggio, amico di Zona da molti anni. «Ho vissuto con Enrico bellissimi momenti, appartenuti a un periodo intenso della mia vita. Oltre che da un’amicizia solida, siamo stati legati da una duplice staffetta ai vertici dell’associazione “La Pero”, un tempo “Pietro Micca”: vent’anni fa, alla morte di mio padre, ho raccolto da lui il testimone della presidenza, che a sua volta aveva ereditato da Mario Zona, il padre di Enrico. E lui, dieci anni fa, ha raccolto il testimone da me, quando decisi di lasciare l’incarico perché, eletto in consiglio comunale, avevo accettato di assumere il ruolo di assessore allo sport».
Moggio ricorda Zona e la loro amicizia: «Enrico era determinato e generosissimo, pronto a sacrificare il tempo e gli affetti per raggiungere gli obiettivi che riguardavano la società, di cui è sempre stato il cuore e il vero motore. Ricordo la sua vicinanza quando morì mio padre: per me fu un momento difficile. Fui chiamato a raccogliere le redini dell’associazione, e lui mi convinse ad assumere l’incarico che io ritenevo gravoso perché non avevo abbastanza esperienza. Lo sentii molto vicino, e all’affetto si unì la riconoscenza per il suo sostegno. Enrico ha sempre lottato per “La Pero” senza risparmiarsi: ci si è dedicato anima e corpo. E in effetti quegli anni sono stati meravigliosi: organizzavamo i corsi di sci, i pullman per le trasferte, avevamo un grandissimo seguito di appassionati di sport e di montagna».
Lo stesso impegno che Zona riservava alla Pero, era dedicato alla sua attività di elettricista industriale. «Era un gran lavoratore: non si sbaglia se si dice che i suoi punti cardinali erano famiglia, lavoro, montagna e sport» dice Moggio. «Era un uomo d’altri tempi: di quelli che se si prendono un impegno, fanno di tutto per mantenere la parola data».
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