L'assessore Chiorino sulla chiusura delle scuole: «Una sconfitta non essere riuscita a tutelare i bambini più fragili riportando a turno tutti in classe»




«Siamo tutti consapevoli dell’immenso sforzo che ciascuna famiglia da domani farà in nome della salute – così l’assessore all’istruzione e lavoro Elena Chiorino a fronte dell’ordinanza firmata dal Ministro Speranza venerdì scorso che vedrà dal 15 marzo il Piemonte in zona rossa – ma con i paletti imposti dal Governo nell'ultimo decreto ci hanno messo con le spalle al muro».
Da domani scuole chiuse a tutti i livelli, dai nidi alle superiori. Solo gli studenti con "bisogni educativi speciali" e con disabilità saranno in presenza. «Da mamma innanzitutto, e un minuto dopo da assessore, ho provato ogni strada percorribile, con il benestare del presidente Cirio, per riportare in presenza gli studenti a tutela del principio di inclusione sociale su cui il termine “bes” si basa». Coinvolgendo le autonomie scolastiche e tutti coloro che ruotano nel sistema scuola, l’assessore Chiorino avrebbe voluto proporre, sotto forma di progetto pilota piemontese, dei «piccoli gruppi di studenti in presenza e a rotazione ricreando, per quanto possibile, una situazione di normalità».
«La scuola in presenza è calore – sottolinea l’assessore - socialità, educazione e crescita culturale: caratteristiche che non potranno essere mai apprese tramite un gelido schermo. Non essere riuscita in questo intento è stata una sconfitta personale, da mamma e da sostenitrice del fatto che le nostre scuole restano tra i luoghi più sicuri». Seppur in zona rossa, il lavoro in assessorato non si fermerà: «Dobbiamo saper leggere il giornale di domani: infatti lavoreremo alla riapertura delle scuole, cercando di garantire gli esami di Stato per i maturandi in presenza ed in assoluta sicurezza sperando – conclude Chiorino – che dal Governo non ci pongano altri veti sacrificando ancora una volta il mondo della scuola».





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