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All’immigrazione ci sono risposte diverse. C’è quella urlata di chi osteggia il fenomeno e vorrebbe «rimandare tutti a casa». E poi ce n’è una più silenziosa, fatta di persone che si sono ritrovate a guardare negli occhi i rifugiati. E in quel momento hanno deciso di stare dalla parte di chi dona un sostegno, senza tornaconti.Il controcanto di chi non accetta l’ostilità verso i migranti e crede che sia importante accogliere è raccontato da Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli nel docufilm “Dove bisogna stare”.Venerdì verrà proiettato a Biella, nel salone Biverbanca. Ospite della serata sarà una delle protagoniste del film, Elena Pozzallo: 55 anni, della Val di Susa, insegnante di sostegno, conosce Mathieu, un ventenne originario del Camerun che vorrebbe attraversare la frontiera e raggiungere la Francia. Lo fa il 18 dicembre 2017, con scarpe leggere e incurante della tormenta di neve che in Africa non ha mai conosciuto. Lui, come i tantissimi giovani stranieri che tentano la rotta di Bardonecchia e Claviere, se sono fortunati trovano l’aiuto di volontari che cercano di metterli in guardia. I percorsi di Elena e Mathieu si incroceranno per qualche mese, il tempo della convalescenza che il giovane camerunese trascorre a casa di lei.
Su Il Biellese del 9 aprile è pubblicata un’ampia intervista alla protagonista Elena Pozzallo.
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