Mucche e equini all'Alpe Peccia: presto salvi dal freddo i 174 capi di bestiame abbandonati
Questione di qualche giorno e le 101 mucche “parcheggiate” all’Alpe Peccia e i 73 equini stanziati nel comune di Valle San Nicolao torneranno a casa, ovvero nelle stalle del margaro novarese di Suno (o di un suo collega) per trascorrere un inverno al caldo.
Indiscrezioni più che accreditate dall’interesse istituzionale che il caso della mandria abbandonata sta suscitando, tra le associazioni animaliste, ma anche se non soprattutto nei due sindaci di Pettinengo e Valle San Nicolao che, pur senza titolo ufficiale, si sentono responsabili della sorte degli animali. Il Gip nelle scorse settimane aveva dissequestrato la mandria che è così tornata sotto la responsabilità oggettiva del legittimo proprietario. Ma il margaro, ricoverato in ospedale, fatica a farsene carico. Dal 14 luglio pascolano in solitudine, anche se il sindaco Bosso una volta alla settimana è salito all’Alpe per tenere sotto controllo la situazione. Una situazione complicata, che ha messo in mezzo Asl, Forestale dei Carabinieri di Pray e Biella, prefettura e financo la Procura che ha aperto un fascicolo per eventuali responsabilità civili e penali. Venerdì scorso l’ultimo sopralluogo di Asl e Forestale di Pray e la constatazione che gli animali sono più in carne di quando sono arrivati due mesi fa. Le fotografie aggiornate confermano che le mucche stanno bene. Ora però devono tornare a valle prima che le temperature scendano e l’erba scarseggi. Nei giorni scorsi un margaro ha portato all’alpe alcuni covoni di paglia e probabilmente sarà lo stesso allevatore a occuparsene nei prossimi giorni. Il proprietario aveva dichiarato di non poter prelevare mucche ed equini fini al 12 ottobre, ora invece il camion per il trasporto è stato trovato e la partenza è imminente. Nel weekend anche i volontari delle associazioni ambientaliste, che hanno denunciato l’abbandono delle bestie, sono saliti all’Alpe Peccia. Dure le accuse lanciate nelle scorse settimane a tutto tondo per la situazione degli animali, a rischio di soppressione: «Vista la gravità della situazione, LNDC Animal Protection, OIPA e Progetto Islander hanno presentato una nuova denuncia chiedendo contestualmente un nuovo sequestro preventivo degli animali. I sopralluoghi effettuati dai Carabinieri Forestali, che ne avevano disposto il primo sequestro, e dalla Asl hanno confermato la criticità delle condizioni. E’ necessario che venga fatta chiarezza e che venga tutelato il benessere degli animali».
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