Narrativa e scienza - Torneranno “I giorni della neve”? - Appuntamento stasera all’auditorium Biverbanca
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Narrativa e scienza - Torneranno “I giorni della neve”? - Giovedì sera, all’auditorium Biverbanca a Biella, lo scrittore Francesco Casolo e il nivologo Michele Freppaz raccontano il loro libro dedicato al rapporto tra uomo e “dama bianca”, divenuta, in questi anni, così avara.In questo inverno così avaro di neve il gruppo escursionistico della sezione di Biella del Club alpino, per la presentazione del suo calendario attività (giovedì 17 gennaio, ore 21, auditorium Biverbanca, via Carso 15 - Biella), ha deciso di invitare Francesco Casolo e Michele Freppaz, freschi di stampa di un libro che indaga il rapporto tra uomo e “dama bianca”. Il titolo è “I giorni della neve”, Dea Planeta editore. Lo spunto narrativo nasce dall’incontro casuale, avvenuto in un albergo di Gressoney, fuori stagione, tra lo scrittore milanese Francesco Casolo (autore di diversi libri, docente di Storia del Cinema allo Ied di Milano e con un passato di insegnate in un liceo di montagna destinato ai giovani delle nazionali di sci) e Michele Freppaz (insegna nivologia e pedologia all’Università di Torino). Casolo si era da poco trasferito a vivere nella località walser e aveva accompagnato la giovanissima figlia a una festa di compleanno a cui partecipava anche il figlio di Freppaz. Tra lo scrittore e il nivologo è subito empatia e si sviluppa un’amicizia fatta di escursioni, confronti e ragionamenti. Per il primo questa amicizia è un modo per entrare in un universo di scienziati, alpinisti, e montanari tutti accomunati dalla passione/ossessione per la neve, per il secondo è l’occasione di condividere l’amore per un mondo, il suo, che nello stesso giorno può essere tanto paradiso di bellezza quanto nemico spietato «perché la neve è molto più di un paesaggio imbiancato o di una pista da sci: è qualcosa di vulnerabile e potentissimo, è libertà, memoria, pace pericolo». “I giorni della neve” è difficile da inquadrare, sfugge alla categoria del romanzo così come a quella del saggio. Unisce osservazione scientifica e vita quotidiana, incanto romantico e fotografica descrizione di questi meravigliosi ambienti naturali. Gli autori regalano uno sguardo ampio e non idealizzato su ciò che la montagna è oggi realmente. Imperdibili sono le rievocazioni del passato, della vita di alpeggio di solo due generazioni fa: non possono non venire alla memoria del lettore le immagini del poeta della fotografia Gianfranco Bini che seppe immortalare in “Lassù gli ultimi” quei gesti che per secoli si erano ripetuti invariati e che oggi si sono perduti. “I giorni della neve” è anche favola e leggenda come quella del drago del vallone di Loo. Grazie alla collaborazione delle Libreria Vittorio Giovannacci, al termine dell’incontro con i lettori, i due autori firmeranno le coppie vendute. E chissà che il parlare di neve, raccontando le sue storie, non sia d’auspicio e nelle prossime settimana possa cadere copiosa regalando nuove avventure che andranno a riempire diari e memorie.
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