Nasce il premio "Più Bellezza in Valle" promosso dal Rotary Club Valle Mosso
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Si è svolta nei gironi scorsi la conferenza stampa di presentazione del premio "Più Bellezza in Valle", promosso dal Rotary Club di Valle Mosso che racconta l'evento e fa sapere tutte le informazioni.
La bellezza potrà salvarci? Forse si, anche se fino ad oggi abbiamo considerato questo valore secondario rispetto ad altri, come il lavoro, l’economia, la coesione sociale. Probabilmente, nel territorio che ricalca più o meno la vecchia comunità montana Valle di Mosso, che oggi fa perno sul nuovo comune di Valdilana, con un’estensione che dalle colline a ridosso di Cossato, arriva alle pendici delle montagne del Biellese orientale, hanno pensato che per fermare il declino, iniziato con la chiusura delle fabbriche e proseguito con lo spopolamento della vallata, forse si potrebbe iniziare a lavorare più facilmente e con meno difficoltà su questo secondo aspetto per cercare una via di rilancio. È nato così il premio “Più bellezza in valle”, che l’altro giorno è stato presentato in conferenza stampa al Circolo Cacciatori dai promotori del Rotary di Valle Mosso. «Il Rotary» ha spiegato il presidente Paolo Piana «di solito fa cose buone per il proprio territorio, per cui abbiamo pensato che questa fosse la prima buona ragione per lanciare l’iniziativa. La seconda è che qui ci sono quattro Comuni che si fondono in Valdilana, rinunciando al proprio nome e alla propria identità per fare bene al territorio, la stessa motivazione del Rotary, che vuole contribuire a un momento particolarmente costruttivo per quest’area».
Piana ha spiegato che in questo territorio per 150 anni la priorità è stata la fabbrica, il lavoro, lo sviluppo economico, anche a scapito dell’ambiente, che è stato un po’ trascurato: «Così ci siamo abituati a vedere anche cose poco gradevoli intorno a noi. Finché, oggi, ci siamo chiesti cosa si può fare per tornare a crescere dopo che la vocazione industriale della nostra vallata aveva fatto i conti con una grave crisi, con la perdita di lavoro e abitanti. Sul lavoro noi non possiamo intervenire artificiosamente a tavolino, ma sugli abitanti possiamo provare a frenare l’emorragia, facendo in modo che la gente resti volentieri a vivere meglio sul territorio. Solo così, a nostro avviso, potrebbe tornare anche il lavoro, come è accaduto in altre realtà europee, come Manchester, che è diventata una città bella da abitare e ha vissuto un incredibile sviluppo nel settore dell’innovazione, o Saint Etienne in Francia, dove, come in molte altre realtà, si è puntato sulla residenzialità per recuperare sviluppo, lavorando sulla gradevolezza dell’ambiente come presupposto per il rilancio economico». Alcuni si sono chiesti perché, per favorire questo rilancio, sia stato necessario istituire un premio: «Perché, come si dice nelle nostre aziende, non si migliora nulla che non si possa misurare e il premio ci consente di confrontare varie situazioni, dichiarando infine un risultato e premiando l’idea migliore di chi ha deciso di fare cultura investendo in bellezza». Piana ha voluto però sottolineare che il premio non sarà un’iniziativa esclusiva del Rotary: «Abbiamo voluto lanciare l’iniziativa, ma ci auguriamo che il progetto vada avanti da solo nei prossimi anni, grazie al gruppo di lavoro che abbiamo messo insieme». Un gruppo di lavoro di cui fa parte una giuria di esperti di fama internazionale, presieduta dall’agronomo di Trivero Corrado Panelli, che ha spiegato che il Premio sarà diviso in due sezioni: una edilizia e una ambientale. La prima si occuperà di immobili, privati e industriali, e manufatti frutto di interventi pubblici, ma non per finalità economiche, commerciali o produttive, per evitare la disparità di risorse disponibili tra i soggetti proprietari; quella ambientale, invece, prenderà in considerazione il recupero di frane, i vigneti, i pascoli, i boschi e in generale il contesto paesaggistico. In entrambe i casi saranno presi in considerazione interventi già realizzati (non progetti) negli ultimi 5 anni.
Il premio alle due sezioni sarà assegnato attraverso una selezione che la giuria opererà attraverso la segnalazione delle persone o degli enti meritevoli, che potrà avvenire on line con la compilazione di un semplice modulo disponibile sul sito www.premiopiubellezzainvalle.it.
Le segnalazioni dovranno essere compilate e inviate tra marzo e aprile. A maggio la giuria le esaminerà e valuterà, scegliendo cinque “nomination” per ognuna delle due categorie. A giugno, nel corso di un evento pubblico saranno proclamati i due vincitori.
La giuria si riserva anche di attribuire premi per così dire “alla carriera”, menzioni speciali per iniziative più ampie, in corso da anni o per persone che abbiano messo in evidenza un particolare impegno per l’implementazione della bellezza nella vallata.
Le segnalazioni potranno arrivare dagli stessi soggetti che intendono partecipare al premio oppure grazie alla rete di “Amici del premio” allestita per l’occasione con referenti in tutti i Comuni dell’area di interesse.
Nicola Carrera si occuperà dell’organizzazione generale e logistica del premio, che intanto ha già trovato i primi due sponsor: la società immobiliare Yukon e l’agenzia web Orange Pix. «Il premio sarà assolutamente simbolico» ha spiegato ancora Paolo Piana «nel senso che non sono previste dotazioni in denaro. Vogliamo solo dare una pacca sulla spalla a coloro i quali si saranno dimostrati virtuosi nel loro impegno per la bellezza, ma farlo in modo visibile per indicarli come esempio per gli altri. Non sappiamo se a loro sarà consegnato come riconoscimento un oggetto artistico, ma mi piacerebbe che tutti i premiati, e anche i finalisti che accederanno alle nomination, possano affiggere all’esterno dei luoghi che hanno contribuito a rendere più belli delle targhette, come quelle che una volta indicavano le compagnie di assicurazioni che garantivano la sicurezza degli immobili. Per rendere visibile il merito dei nostri concorrenti e di coloro che li hanno segnalati. Tutti insieme andranno comunque a formare, sul nostro sito, un archivio storico di tutte le edizioni, che resterà come esempio virtuoso di amore per il territorio, mi auguro per molti anni a venire di vita del premio».
Pronta la squadra degli “Amici del Premio”
Mettere insieme la rete degli “Amici del Premio” a cui toccherà il compito di scoprire e valorizzare i possibili vincitori è stato il compito di Daniela Della Valle, architetto di Camandona con studio a Trivero, e dell’imprenditore di Coggiola Pier Giacomo Beretta, titolare della Yanga di Crevacuore. In queste settimane hanno individuato le “sentinelle” in 19 Comuni del territorio di pertinenza che dovranno sottoporre alla giuria i candidati al premio. Si tratta di Susanna Miola a Bioglio, Valentina Magni a Callabiana, Giorgio Basso a Camandona, Marco Prina Cerai a Casapinta, Ezio Zamuner a Lessona, Simone Ubertino Rosso a Mezzana, Francesco Rambotti a Pettinengo, Danilo D’Alessandro a Piatto, Franco Grosso a Mosso, Raffaella Susta a Soprana, Silvano Civra Dano a Trivero, Pier Giorgio Tonellato a Vallanzengo, Tiziana Tamburelli ed Ettore Patriarca a Valle Mosso, Fabrizio Sartore a Valle San Nicolao, Giuseppe Paschetto a Veglio.
In particolare Tiziana Tamburelli e Ettore Patriarca, preside e insegnante del Liceo Valle Mosso, avranno il compito di coinvolgere nella ricerca gli studenti della scuola, svolgendo un’importante opera di sensibilizzazione nei confronti dei giovani.
La giuria: nove membri di fama internazionale
È toccato al presidente Corrado Panell presentare i nomi dei membri della giuria del premio “Più Bellezza in Valle”. Si tratta di personaggi importanti a livello nazionale e internazionale che operano nel campo dell’arte, del paesaggio, dell’architettura, dell’ambiente e dell’impresa. Ecco i loro nomi: Elena Accati, agronomo e scrittrice, già professore ordinario di floricoltura all’Università di Torino, dove è responsabile del master in “Progettazione del paesaggio e delle aree verdi” della Facoltà di Agraria; Luisa Bocchietto, Architetto e designer, lavora nel suo studio di Biella come libero professionista in campo urbanistico, architettonico e nel design ed è presidente dell’International Council of Societies of Industrial Design; Alberto Barberis Canonico, industriale e ingegnere, succede negli anni ‘70 al padre Vitale come titolare della Vitale Barberis Canonico occupandosi anche dello sviluppo del settore tecnico e tecnologico e contribuendo all’accrescimento del prestigio dell’azienda; negli ultimi anni ha lasciato il timone della società alla nuova generazione e nel 2018 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro; Cristina Natoli, architetto, funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino; Michelangelo Pistoletto, artista, pittore e scultore di fama internazionale, ha realizzato mostre personali in prestigiose gallerie e musei nel mondo e ha creato a Biella Cittadellarte-Fondazione Pistoletto l’Università delle Idee, mettendo l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società; è ideatore e promotore del “Terzo Paradiso”, la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura; Andrea Rolando, ingegnere, professore ordinario al Politecnico di Milano al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, svolge attività di ricerca nel campo paesaggistico, infrastrutturale, delle reti, dei servizi e nelle relazioni territoriali; Giovanni Vachino, Architetto, da sempre è impegnato nello studio, nella ricerca e nella promozione del territorio; è presidente del DocBi, Centro Studi Biellesi, di cui è socio fondatore.
Andreas Kipar: «Risvegliamo queste aree dimenticate»
Andreas Kipar, uno dei componenti più noti al mondo della giuria del premio, ha voluto partecipare alla presentazione con un messaggio registrato in video: «Occorre riconsiderare i paesaggi, anche quelli cosiddetti minori» ha detto. «»Arcipelago italiano” , iniziativa della Biennale di Venezia, puntava a ridare vita ad aree dismesse in attesa di essere risvegliate. Questa è la premessa del concorso: risvegliare territori e un’intera vallata per portarla alla bellezza. I nuovi paesaggi produttivi possono anche creare bellezza, identità, collante per il territorio. Solo il dibattito e la competizione ci fanno vedere dove sta questa bellezza. Il concorso cerca quindi qualcosa in più che possa fare la differenza sul piano ambientale, economico e sociale. Tornare al territorio significa accendere su di esso i fari e risvegliare quel paesaggio immaginario e reale che ci troviamo davanti».
I sindaci: «Un aiuto per far capire che È bello abitare qui»
Sindaci entusiasti dell’iniziativa del premio “Più Bellezza in Valle”. A cominciare da Cristina Sasso, sindaco dell’ex comune di Valle Mosso, uno dei quattro, con Trivero, Mosso e Soprana, che hanno formato Valdilana: «Dobbiamo ringraziare il Rotary per questa iniziativa, come anche le amministrazioni che hanno lavorato per la fusione in Valdilana. Noi amministratori dobbiamo sempre cercare di dare buon esempio ai cittadini convincendoli a non abbandonare il territorio, soprattutto in presenza di una grave insufficienza di risorse economiche che non bastano più neppure per le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Tempo fa avevamo partecipato a bandi per finanziare la riqualificazione urbana di alcune borgate: ricordo che il processo fu duro e complicato, ma ci ha consentito di migliorato la viabilità perdonale interna alle frazioni nella parte pubblica, Questo nostro intervento ha stimolato i cittadini, che hanno migliorato anche le loro proprietà private, come a frazione Molino a Crocemosso, dove a Natale si allestisce un importante presepio che attira numerosi visitatori. Il nostro territorio ha peculiarità che gli abitanti non sempre notano, ma che i visitatori esterni mettono in evidenza, finendo poi, come avvenuto in questo caso per doversi milanesi, per acquistare una casa, apprezzando la qualità dei nostri servizi, dell’ambiente, la nostra aria pulita e tante cose che a noi sembrano scontate».
Anche il primo cittadino di Strona Davide Cappio ha partecipato alla presentazione: «Noi sindaci della valle lavoriamo soprattutto per non fare scappare le persone dal territorio, cercando di intercettare fondi europei e lavorando per invertire le tendenze in atto in questa zona a vocazione industriale, che deve però imparare a convivere con il suo paesaggio. In un momento in cui si parla molto di grandi infrastrutture, di cui il Biellese ha comunque gran bisogno, persone diverse si uniscono per promuovere il bello e attuare un cambiamento culturale anche attraverso le nuove generazioni».
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