Nicola Buratto, il biellese che ha conquistato Montecarlo con cocktail e profumi
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Determinazione, tanto impegno e un pizzico di sfrontatezza. Queste qualità hanno permesso a un giovane biellese di realizzare un progetto ambizioso, che l’ha portato da Mucrone alla Costa azzurra e poi nel cuore del Principato di Monaco. La storia di Nicola Buratto sembra tratta da un romanzo… Una serie di avvenimenti, alcune felici intuizioni e buone occasioni colte al volo l’hanno portato alla guida di uno dei locali più glamour di Montecarlo, l’Équivoque. Una terrazza affacciata sul porto, con una vista mozzafiato sul mare della costa azzurra che di notte si illumina di mille luci. L’Équivoque Exclusive Rooftop Bar è guidato da un team tutto italiano: con Nico- la c’è la società Imperium Group snc con Daniele Losquadro e Pasquale Buonanno. Hanno festeggiato il primo anno di attività lo scorso aprile, con una festa in grande stile, che ha permesso di presentare una nuova linea di cocktail analcolici, che si andranno ad affiancare alla loro già ricca offerta. Ma cosa ha fatto di Équivoque un locale tanto particolare da aver all’inaugurazione l'onore della presenza di Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II di Monaco? «Un cocktail sulla nostra terrazza è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. E il profumo diventa protagonista della carta del menù, anzi, è proprio dall’olfatto che si parte per la scelta di quella che è un vero e proprio viaggio multisensoriale che gioca sull’emozione del cliente…» Nicola Buratto racconta con entusiasmo il percorso che l’ha portato da Biella a Montecarlo. «A volte faccio anch’io fatica a credere che tutto questo sia accaduto a me. Ma il Principato, con i suoi 2 km quadrati è un concentrato di opportunità, occasioni, possibilità… Bisogna avere il coraggio di rischiare e buttarsi. Ovviamente se si crede profondamente nel proprio pro- getto o nella propria intuizione».
Da buon biellese “doc” dopo il diploma allo scientifico “Tecnologico” dell’Itis, Nicola va a lavo- rare in una banca locale. «Allo scade- re del primo anno mi sentivo soffocare: stare dietro alla scrivania a quell’età (avevo 20 anni) mi dava l’impressione di buttare la mia vita. E così, nonostante un certo disappunto dei miei geni- tori, ho lasciato il lavoro “sicuro” e mi sono dedicato a qualcosa di assoluta- mente diverso: una scelta folle in quel momento. Sono andato a lavorare a Ondaland con un contratto di 3 mesi, per poi restarci tre anni: in quell’ambiente ho conosciuto i proprietari di un hotel di Claviere che hanno anche una spiaggia a Mentone e mi hanno proposto un lavoro. E così con il mio brevetto di bagnino, sono partito da Biella per andare in Francia, senza sapere una parola di francese… Una situazione di incertezza assoluta, ma un’esperienza diversa. Poi da bagnino sono passato all’accoglienza dei clienti e ho accettato con pia- cere, perché la comunicazione è il mio “vero” lavoro. Passano altri tre anni e mi metto in testa di diventare bartender. Frequento la Campari Academy di Milano dove conosco Daniele Losquadro, master trainer. Mi si è aperto un mondo: ho capito quanto.mi piacesse creare dal nulla dei nuovi sapori, che potessero emozionare le persone. Monaco era lì a due passi e azzardando ancora una volta mi sono detto che valeva la pena tentare di entrare in quel luogo che vedevo pieno di opportunità. E devo ammettere che la mia determinazione mi ha premiato». Nicola entra come bartender in uno dei locali di una catena molto conosciuta “Giraudi Group” con i suoi famosi beefbar in giro per il mondo. Nel giro di poco tempo sono diventato capo barman… «Credevo di aver raggiunto ciò a cui aspiravo, ero felice e soddisfatto, ma ancora non sapevo che il destino mi avrebbe riservato un nuovo colpo di scena. Un evento che ha cambiato per sempre la mia vita e il mio modo di pensare. Una sera, nell’agosto del 2019, mentre assistevo come cliente a uno spettacolo all’interno di un locale, qualcosa è andato storto: sono stato colpito in pieno da una fiammata che ha incendiato la mia camicia provocandomi gravi ustioni. Nei 28 giorni di ospedale ho avuto il tempo di rivedere molti aspetti della mia vita. E ho imparato ad apprezzare una ragazza che mi è stata vicino nonostante la situazione fosse complicata e che da allora è ancora al mio fianco». Le conseguenze dell’incidente impediscono a Nicola di proseguire il lavoro come barman. «Mi viene proposto un impiego come bar manager, che mi avrebbe portato in giro per il mondo, ma il covid blocca questi progetti».
Arriva l’estate 2021. «Ogni giorno andando a piedi al lavoro osservavo la terrazza dell’hotel Miramar, sempre vuota nonostante la posizione così privilegiata. Dopo qualche mese mi decisi a chiedere se i proprietari fossero interessati a darmi in gestione quel prezioso angolo affacciato sul porto. Ma bisognava convincerli presentando una grande idea: con l’ami- co Daniele studiamo un progetto mai tentato. Abbinare ai cocktail un prodotto di eccellenza di quella zona della Francia: i profumi di Grasse. Insomma, spieghiamo di voler offrire ai clienti un’esperienza unica, coinvolgente, un’emozione da ricordare, attraverso tutti i sensi. E li convinciamo».
Il resto è storia. «Nell’aprile 2022 abbiamo inaugurato il locale, alla presenza del principe Alberto che, impressionato positivamente dal progetto, ha chiesto che uno dei nostri cocktail portasse il suo nome, invitandoci a replicare l’esperienza anche a Palazzo per i suoi ospiti». Équivoque collabora con numerosi brand internazionali. E grazie a Nicola Buratto coltiva un rapporto particolare con Biella. «Una delle sinergie è quel- la stretta con Damiano Aprile di “Biella Collezioni”. Le eccellenze biellesi trovano una giusta vetrina nel nostro locale… Completano l’esperienza che intendiamo offrire quotidianamente ai nostri clienti».
Conclude l’imprenditore: «Il cammino che mi ha portato fino a qui parte da Biella, dalla buona educazione che mi ha trasmesso la mia famiglia, dagli insegnamenti di mio nonno. Ricordo che mi diceva sempre che in fondo la vita è un lungo viaggio, durante il quale vale la pena fare ogni possibile esperienza, percorrere tutte le strade, purché in modo onesto. Ora lo sto facendo qui a Montecarlo, nel paese delle opportunità. Ma senza dimenticare le mie radici».
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