Ma io dico, proprio a Biella doveva capitare il no vax creativo? Diciamocelo, eravamo conosciuti come quelli dal braccio corto. Da oggi rischiamo di passare oltre come quelli dal braccio in silicone.
Biella prosegue la sua striscia di notizie che negli ultimi mesi non hanno mancato di portarla alla ribalta nazionale. E purtroppo non in termini così positivi.
La storia dell’uomo che si è presentato al centro vaccinale della città con un braccio finto, a distanza di ventiquattro ore, non finisce di fare il giro di tigì, radio, giornali, stampa estera compresa, e web. E i meme della rete sono come al solito divertenti. Anche se qui la storia, in fondo in fondo, non deve far ridere, ma ancora una volta riflettere.
Voleva il green pass, ma non voleva farsi vaccinare il 57enne che evidentemente, intanto per restare in tema di arti, si è fatto prendere un poco la mano. Eh sì, perchè il tentativo di inganno, sventato da un’infermiera che alla vista e al tatto ha deciso di alzare il suo di braccio per dire che c’era qualcosa che non andava, ha un che di grottesco e pure di ridicolo. Se fosse stato uno scherzo sarebbe stato di cattivo gusto. Il fatto che sia stato un gesto, prima che realizzato, pensato è una drammatica mancanza di rispetto verso tutti, pure verso i no vax! Che il braccio per il vaccino non lo mettono e, discutibilmente, semmai lo fanno di ferro per la loro convinzione.
Il risultato è che oggi basta digitare le lettere b ed r su Google perchè come primo suggerimento compaia “braccio in silicone”. Le tendenze del motore di ricerca più famoso del mondo sono tutte “biellesi”: vaccino, siliconi, Biella è il trend che sta spopolando. Solo in Italia sono più di 50 mila le ricerche sull’argomento nelle ultime ore.
Credevo che la giornata di ieri per noi biellesi fosse già a sufficienza “interessante” e negativa con i 42 furbetti del reddito di cittadinanza. Invece no, siamo andati oltre con un tipo che non voleva vaccinarsi, ma poi ha pensato bene di volere il vaccino su un braccio finto sperando in un green pass vero. Che la giornata però si portasse qualcosa di strano lo avevano già lasciato intuire le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel: «Se fossimo nella situazione dell’Italia mi sentirei meglio». In quella di Biella, almeno ieri, cara Angela, prendendola sotto braccio, le direi chiaramente di no.
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