Parole - Lo scherzo del ponte

A qualcuno stamattina salendo a Biella e uscendo dalla città un po’ di patema verrà. Alla ricerca del cantiere perduto, con la paura che oggi possa essere come ieri, diventando la nostra alba come quella di Bill Murray nel film “Il giorno della marmotta”. Già, perché a quel cantiere ci eravamo preparati ancora prima di affrontarlo. Ieri, giorno annunciato del via, qualcuno si era portato avanti partendo in largo anticipo, tanto da far impallidire le partenze intelligenti attuate per le vacanze; altri avevano studiato percorsi alternativi con l’ausilio di mappe speciali, tanto da far saltare per aria Google Maps; altri ancora avevano pensato di avvisare che sarebbero potuti arrivare tardi al lavoro, a scanso di equivoci per evitare ripercussioni pure sulla busta paga. Ieri, insomma, eravamo pronti a tutto. E per una volta forse nessuno si sarebbe fatto trovare impreparato di fronte al cantiere dei lavori sul ponte della tangenziale. Eravamo tutti pronti ad arrabbiarci come l’automobilista di Gioele Dix. Eravamo tutti pronti, tanto che gli altri cantieri in zona avevano chiuso in tempo. Eravamo tutti pronti, tanto da entrare in un mood che ci avrebbe portato a qualche lamentela sui social e forse nulla più. E invece non si sa bene perché e per come il tanto atteso cantiere sul ponte, spauracchio di noi biellesi, ieri non si è visto. Neanche l’ombra, tanto da creare, pure tra le istituzioni, smarrimento. Al punto da sollevare proteste, come se quel senso unico tanto strombazzato fosse entrato in funzione. Stamattina, però, basterà il primo cartello di divieto a farci tornare il sorriso e a protestare per qualcosa che c’è.

© RIPRODUZIONE RISERVATA