Pedemontana piemontese: industriali a costruttori di tre province chiedono un commissario "ad acta"
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Confindustrie e Ance di Biella, Novara e Vercelli: "inaccettabile l’avvio del cantiere nel 2023"Un commissario “ad acta” per velocizzare la realizzazione della Pedemontana piemontese: lo chiedono ai parlamentari eletti nel territorio le associazioni imprenditoriali del sistema Confindustria, molto preoccupate per un possibile ulteriore dilazionarsi dei tempi per il collegamento stradale Masserano-Ghemme. «Le più recenti informazioni forniteci da Anas e Regione Piemonte - scrivono i presidenti di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, e Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti, insieme a Emilio Brustia e a Francesco Panuccio, rispettivamente presidenti di Ance Novara Vercelli e Ance Biella, che rappresentano le imprese delle costruzioni delle tre province - prospettano un quadro molto preoccupante: l’attuale iter autorizzativo prevede, infatti, l’avvio del cantiere solo nel 2023, secondo la migliore delle ipotesi. Si tratta di un’eventualità assolutamente inaccettabile e che non intendiamo nemmeno prendere in considerazione». «Ritenendo che non debba farlo nemmeno chi abbia a cuore il proprio territorio, le sue attività economiche e la mobilità delle persone che ci vivono e ci lavorano - spiegano in una lettera inviata lo scorso 9 dicembre ai senatori Carlo Martelli, Gaetano Nastri e Gilberto Pichetto Fratin e ai deputati Davide Crippa, Andrea Delmastro, Alberto Gusmeroli, Marzio Liuni, Cristina Patelli, Roberto Pella, Diego Sozzani e Paolo Tiramani, oltre che al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e alla Ministra Lucia Azzolina, eletta alla Camera nel collegio Piemonte 2 - vi chiediamo di fare tutto quanto nelle vostre possibilità, interagendo direttamente con il Ministero e con gli Enti competenti, affinché si proceda a individuare un Commissario “ad acta” in grado di snellire l’iter procedurale dell’opera ed evitare un ulteriore allungamento dei tempi che rischierebbe di portare al collasso il sistema produttivo biellese e quello valsesiano, insieme alle relative filiere dell'edilizia, con un impatto fortemente negativo sull’economia di ben tre province: Biella, Vercelli e Novara». «L'alluvione di inizio ottobre - ricordano gli imprenditori - ha fatto crollare il ponte tra Romagnano Sesia e Gattinara, compromettendo in modo molto serio la viabilità della zona. L’ipotesi di dover attendere oltre un biennio soltanto per vedere avviata la gara per la realizzazione di un’infrastruttura di cui si parla da 40 anni è quindi del tutto irricevibile». Il territorio, proseguono, sta dando da tempo forti segnali di difficoltà: «oltre ai problemi produttivi, organizzativi e finanziari provocati dall’emergenza sanitaria le aziende manifatturiere e delle costruzioni sono sempre più penalizzate dagli svantaggi competitivi dovuti alle carenze infrastrutturali. I danni provocati dal maltempo hanno, come ben sapete, aggravato una situazione di crisi che in alcuni comparti è ormai molto preoccupante. Le nostre imprese ce la stanno mettendo tutta per cercare di recuperare ma non possono reggere a lungo in condizioni di costante emergenza e di oggettivo svantaggio infrastrutturale. Non possiamo quindi aspettare oltre, né possiamo accettare che la burocrazia continui a bloccare lo sviluppo, e, in alcuni casi, l’esistenza stessa delle nostre attività». «Il 2020 - conclude la lettera - è stato l’anno del Covid e dell’alluvione in Piemonte. Fate tutto quanto possibile affinché non venga ricordato anche come quello della fine, anziché dell’inizio, delle speranze di realizzazione della Pedemontana. Abbiamo visto concretizzarsi positivamente il “modello-Genova”: vi chiediamo di intervenire perché accada lo stesso anche per il nostro territorio, che è anche il vostro...».
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