Pistoletto e i giovani: «La creatività sarà
il loro futuro»

Intervista all’autore del Terzo Paradiso, che incontrerà il pubblico e gli studenti del liceo per un “Viaggio nell’arte”

Cittadellarte, le pratiche sociale e politico-economica integranti l’arte, concetti alla base di ogni ragionamento: Città Arcipelago, Terzo Paradiso e Demopraxia. Michelangelo Pistoletto non è un semplice artista, è un gotha del mondo umanistico e un faro culturale per che illumina il Biellese.

Questa sera sarà protagonista al teatro Comunale con “Arcipelago Biellese all’Avanguardia”, in cui verrà proposto un viaggio introspettivo della propria pratica artistica con incursioni sull’attualità.

Prima di assistere alle sfumature della produzione e dei pensieri di Michelangelo Pistoletto, lo abbiamo intervistato per avvicinarci a quello che sarà un tour d’artista.

Maestro Pistoletto, partirei da una domanda generica. Che cos’è l’arte secondo lei?

Il concetto di arte è mutato. L’arte si fonda su un’idea di interazione tra i vari settori della società.

Essa non è solo l’attività individuale tramite cui l’artista crea un proprio prodotto da inserire nel mercato, ma è un fenomeno creativo che interagisce attivamente con ogni ambito della società, esiste nella vita comune, di tutti i giorni.

L’arte si attiva per farci rendere coscienti che le persone hanno la libertà massima di esprimere il proprio pensiero. La reputo una continua connessione di libertà che fa funzionare la vita comune.

Il concetto di fondo che ha appena spiegato si può considerare alla base di Cittadellarte?

Si, Cittadellarte nasce mettendo insieme le diverse attività artistiche, quelle che tutti conosciamo come letteratura, pittura, scultura, musica e teatro.

Ognuna si connette con i settori della vita comune: religione, politica, economia, educazione e comportamento.

L’attività politico-economica e sociale non è più un diversivo a confronto con l’arte. La nostra scuola sviluppa programmi e progetti ed è a tutti gli effetti un laboratorio di arte e società.

Dunque, se l’arte è parte integrante della società è richiesto un impegno sociale maggiore da parte di tutti. Da qui arriviamo ad un’altra definizione: l’Arcipelago Biellese, a cosa siamo di fronte?

L’arte come segmento attivo della vita sociale ci porta ad un passaggio, quello della demopraxia – la pratica del popolo – tramite cui si sviluppa il pensiero per rigenerare il concetto stesso di democrazia, altrimenti non portato alla soluzione.

Il fatto che, tramite Cittadellarte, Biella abbia ottenuto un riconoscimento da parte dell’Unesco come città creativa ci porta a dimostrare cos’è la creazione.

La creazione è dare vita a qualcosa che non esisteva, fondamento da cui nasce il concetto di Città Arcipelago.

Ci spiega nel dettaglio a cosa fa riferimento?

Partendo dall’immagine di un arcipelago, possiamo estendere la rappresentazione al nostro territorio. Quello che nell’arcipelago è il mare, nel Biellese sono i monti, le valli, i campi, i boschi e tutto ciò che circonda i quartieri. Le isole, invece, sono l’artificio.

Questa formula conduce al Terzo Paradiso, che significa mettere insieme, in equilibrio, natura ed artificio. È la possibilità pratica di realizzare un rapporto tra campo e casa, sostenibile.

Cambiando prospettiva, venerdì sera saranno presenti studenti del Liceo del Cossatese e Vallestrona. Cosa si sente di dire alle giovani generazioni?

È importante che i giovani sappiano che si affronta ogni professione come una struttura non più garantita e autonoma. Il problema della sostenibilità tocca tutte le strutture e le organizzazioni.

Sapere che si riesce a sviluppare il tutto in ogni ambito fa sì che giovani possano trovare una visione che finora non c’era e sviluppare una capacità di intraprendere nuovi percorsi di tipo professionale, introducendo una capacità creativa che permette di innovare e di responsabilizzarsi in modo sostenibile.

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