Ponderano, l’alpino Luca e l’incidente che cambiò la sua vita

L’uomo, rimasto paralizzato dopo un incidente in Afghanistan, presenterà il suo libro questa sera Maria Teresa Prato Ponderano

Questa sera, nel salone polivalente di Ponderano, si terranno i festeggiamenti per il 90° anniversario di fondazione del gruppo alpini. E sarà presente un ospite d’eccezione: Luca Barisonzi, il 1° maresciallo in ruolo d’onore, Croce d’Argento al Merito dell’Esercito e autore del libro “La patria chiamò”.

Stamattina incontrerà i ragazzi e le ragazze delle scuole medie del paese, nel pomeriggio sarà accompagnato a visitare il museo biellese degli alpini. Questa sera invece presenterà il suo libro, a cura di Paola Chiesa, “La Patria chiamò” dove racconta la sua vita da alpino, la sua missione in Afghanistan, i suoi valori e la rinascita attraverso foto e filmati.

Luca Barisonzi classe 1990, a soli 20 anni è diventato caporale dell’8° reggimento alpini. Il 18 gennaio 2011, all’interno dell’avamposto nella zona di Bala Murghab, un terrorista infiltrato nell’esercito afghano sparò a bruciapelo ferendolo al collo e al torace e uccidendo il caporalmaggiore Luca Sanna. Nella sparatoria rimase paralizzato dal collo in giù Luca Barisonzi, che poi è riuscito a riacquistare la parola, muovere il braccio destro e flettere il sinistro. L’Associazione Nazionale Alpini, guidata, a quel tempo, dal biellese Corrado Perona, con le sue sezioni e i suoi gruppi decise di costruirgli una casa a sua misura, senza barriere architettoniche, domotica. Dall’attacco che l’ha reso tetraplegico, si è sposato, ha una bellissima bambina, ha scalato il Monte Rosa e ora fa parte del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa.n 

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